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MotoGP, Ricciardo: “Valentino Rossi un’ispirazione”

L’australiano della Red Bull stupito dalla forza mentale e fisica del Dottore: “Ha 10 anni più di me e mi hanno detto che dalla prima vittoria a quella di Assen sono passati quasi 21 anni. Sono colpito da come sta correndo contro ragazzi più giovani di lui e sia ancora lì davanti”.
A cura di Valeria Aiello
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Daniel Ricciardo / Getty
Daniel Ricciardo / Getty

La vittoria ha un altro sapore. Il solo per cui vale correre. Ne sa qualcosa Dani Ricciardo tornato a vincere a Baku, nella discussa gara dello scontro tra Vettel e Hamilton, mentre Valentino Rossi ad Assen assaporava il gusto della numero 115 in carriera. Per l’australiano quella in Azerbaijan era la quinta vittoria in Formula 1, quarto podio di fila dopo Barcellona, Montecarlo e Montreal, in una stagione complicata dalla competitività di Ferrari e Mercedes. Con i suoi 28 anni, come molti Riccardo è stupito di vedere Valentino ancora lì davanti lottare contro rivali molto più giovani di lui.

Ha 10 anni più di me, e qualcuno mi ha detto che dalla sua prima vittoria e alla più recente ad Assen (lo stesso giorno abbiamo corso a Baku) sono passati quasi 21 anni – scrive Ricciardo nella sua colonna Red Bull – Le vittorie, e chiaramente lui ne ha fatte a mucchi, sono una cosa, lui è un’ispirazione anche se vogliamo parlare del solo punto di vista fisico”

La MotoGp è un tale sport fisico (per non parlare delle lesioni da mettere in conto) perciò, fare in modo di farlo, nel modo in cui deve essere fatto, ed essere proprio vicino alla parte alta del campionato, ancora, è abbastanza notevole”

Da pilota, Ricciardo può capire quanto sia già complicata una stagione di un campionato del mondo. Quello che però sfugge, è come il Dottore riesca a mantenere alta la motivazione e conciliare la vita lontano dalle corse. “È chiaro che mentalmente questo non lo opprime. La moto, gli impegni fuori dalle corse, sono altrettanto impressionanti” aggiunge Ricciardo, cercando una risposta alla forza psicologica del pesarese.

Di Valentino, quello che mi colpisce è che conosco gli impegni so come la vita può essere occupata e se la moltiplichi per 50 (o probabilmente più), questo è lui. Combinarlo con la forma fisica e al modo in cui sta correndo contro ragazzi una generazione più giovane di lui e sia ancora lì, mi stupisce”.

Per me, per quando mi riguarda, quando un giorno arriverà il giorno (spero non per un bel po'!) che dirò basta, credo che sarà per la stanchezza con tutto il circus e che la poca voglia di rimanere, per non vedere un aeroporto e tutto quello che può essere un fattore di fatica fisica, o per aver perso quel brivido della competizione e nel guidare queste macchine”.

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