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MotoGP, Rossi: “Avrei potuto vincere di più. Ritiro? Quando ne avrò abbastanza…”

Il pilota della Yamaha: “A volte penso che se a 25 anni avessi avuto la forza mentale che possiedo ora, avrei vinto di più. Ero superiore ai miei rivali, ma ero anche umano”. Poi sul duello con Marquez: “Dopo il 2015 la sensazione è cambiata. È come se fossi diventato un’icona, un eroe dello sport”.
A cura di Matteo Vana
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Valentino Rossi / Getty Images
Valentino Rossi / Getty Images

MotoGP e Valentino Rossi è uno di quei binomi impossibili da scindere: non sono solo le vittorie ad eleggerlo come uno dei più grandi piloti di tutti i tempi, ma è soprattutto il suo carisma, il suo essere a riservargli di diritto uno spazio nel cuore di ogni appassionato delle due ruote. Vittorie e sconfitte, cadute e rinascite: Rossi è tutto questo e molto di più.

Una carriera da leggenda

Una vita passata ad emozionare e a dividere tra chi lo ama e chi, al contrario, lo odia da sempre: dalle prime esultanze agli scontri in pista con Biaggi, Gibernau, Stoner fino ad arrivare al grande rivale Marc Marquez. Nove titoli mondiali conquistati più un paio sfuggiti di un soffio, ma Rossi non è ancora sazio tanto che, in una intervista concessa a Motorcycle News, ammette che avrebbe potuto fare di più.

A volte penso che se a 25 anni avessi avuto la forza mentale che possiedo ora, avrei vinto di più. Ero superiore ai miei rivali, ma ero anche umano. Vivevo in modo più rilassato rispetto agli altri piloti e non lo rimpiango – ha raccontato il pesarese -.  Il ritiro? Quando chiuderò con le gare sarà perché ne avrò avuto abbastanza della MotoGP e forse dopo 24 anni sarà così… Alla fine corro per quel gusto che si prova dopo una vittoria o dopo una bella gara. Quella sensazione che dura per una mezza giornata: è l'unica ragione perché sono qui. Penso anche alle altre cose, a vincere titoli e gare, ma alla fine sono solamente numeri. L'importante è quella sensazione.

Tavullia e la vita fuori dalla pista

La data in cui appenderà il casco al chiodo è ancora lontana, il ritiro, almeno per il momento, non è nei pensieri di Valentino Rossi. Il sogno resta quello di raggiungere il decimo mondiale, un titolo sfiorato nel 2015; il duello con Marquez ha, se possibile, aumentato ancora di più la fama del Dottore che è passato da semplice pilota a vera icona dello sport: "In passato era difficile per me capire di non potere avere una vita normale. Ho sempre avuto tanti tifosi, ma da quando sono tornato in Yamaha, e specialmente dopo quello che è successo nel 2015, la sensazione è cambiata. È come se fossi diventato un'icona, un eroe dello sport. Prima ero un bravo pilota, ma ora c'è qualcosa di diverso", spiega Rossi. L'unico posto al mondo in cui può essere solamente Valentino è Tavullia; un luogo che non è solo casa, ma che rappresenta qualcosa in più. "Qualche anno fa decisi di stare a Tavullia e, passo dopo passo mi sono costruito un castello. È un castello con tante stanze e passaggi segreti, quando sono lì so dove posso andare per avere una vita normale. È stata una scelta importante per la mia carriere, perché se vivi bene, con meno stress, è più facile continuare" ha concluso.

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