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MotoGP, Rossi: “Nessun avversario mi ha fatto smettere, non succederà ora”

Il pilota italiano ha parlato anche dei suoi rivali: “Vinales è una bella bega, è andato subito fortissimo. Lorenzo? Grandissimo pilota, sono curioso di vederlo sulla Ducati”. Poi sul ritiro: “Quando smetterò, mi mancherà una cosa molto importante e spero di reagire bene”.
A cura di Matteo Vana
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La MotoGP sta per riaccendere i motori, Valentino Rossi è pronto a tornare in pista. Ancora pochi giorni, poi il Dottore scenderà in pista per i test con la Yamaha in configurazione 2017: quella che sta per partire, per il pilota italiano, sarà la 22esima stagione. Un'altra occasione per andare a caccia del decimo titolo iridato; l'astinenza comincia a farsi pesante, l'ultima affermazione risale al 2009, ma il 46 giallo non ha nessuna intenzione di alzare bandiera bianca.

Valentino Rossi – Getty Images
Valentino Rossi – Getty Images

Il 2015 sembrava essere l'anno giusto per interrompere il digiuno, il titolo solo sfiorato e andato poi nelle mani di Marquez ha lasciato scorie anche sull'inizio di stagione 2016: adesso, però, Rossi è pronto a mettersi tutto alle spalle, quella che sta per iniziare potrebbe essere la stagione giusta per interrompere la maledizione.

Diventando più grande diventa tutto più difficile, per avere gli stessi risultati devi lottare ancora di più. Ho avuto avversari fortissimi in carriera e non mi ha mai fatto smettere nessuno, quindi penso che non succederà ora – ha dichiarato in una intervista concessa alla Gazzetta dello Sport – o almeno lo spero. Dipenderà dai risultati.

Il duello con gli spagnoli

A contendere il titolo, oltre al grande favorito Marc Marquez, campione in carica e capace di vincere quattro titoli nelle ultime cinque stagioni, ci saranno anche Maverick Vinales e Jorge Lorenzo. Il giovane spagnolo, appena approdato in Yamaha dove farà coppia proprio con Rossi, ha dimostrato di saper andare forte già con la Suzuki e, con l'arrivo nella casa dei tre diapason, sarà un avversario da tenere d'occhio. Il maiorchino, invece, debutterà sulla Ducati: una sfida, quella intrapresa del campione del mondo 2015, che ricorda molto l'avventura del pilota italiano con la casa di Borgo Panigale.

Vinales è una bella bega. Speravo che fosse un po' peggio di Lorenzo, invece è andato subito fortissimo e ora spero non sia meglio. Jorge? Lui è un grandissimo pilota e sono curioso di vedere come andrà. Vedere se sarà, e quanto, competitivo, sarà una delle belle cose di quest'anno.

Il ritiro è ancora lontano

Rossi non pensa ancora al ritiro, il pesarese ha assicurato di avere ancora gli stimoli giusti per correre ad alto livello, ma le 38 primavere sulle spalle cominciano a farsi sentire. L'abbandono alla MotoGP non è ancora nei programmi del Dottore, anche se il pensiero su futuro comincia a farsi strada. La cosa importante, secondo il pilota italiano, sarà trovare un'alternativa in grado di colmare il vuoto che inevitabilmente verrà a crearsi.

Spero di non cadere nella depressione – ha concluso –  fortunatamente sono abbastanza lontano dall'essere depresso come carattere. Quando smetterò, mi mancherà una cosa molto importante e spero di reagire bene. Sicuramente non sarà rimpiazzabile, dovrò cercare cose diverse. Un'esperienza alla Capirossi? Ho imparato che non bisogna mai dire mai. Adesso direi di no. E' interessante, ma preferisco l'idea di lavorare col mio team e fare correre i giovani.

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