MotoGP, Rossi: “Vorrei un figlio, penso sia il momento giusto”
La stagione motociclistica sta per ricominciare, Valentino Rossi si appresta a disputare la sua 22esima: nonostante i 38 anni compiuti lo scorso 16 febbraio il Dottore ha ancora voglia di stupire, di portare a casa quel decimo titolo che insegue ormai da tempo. Era il 2009, infatti, quando il pilota di Tavullia conquistava l'ultimo iride: da quel momento in poi è iniziata la maledizione che nemmeno il passaggio in Ducati e il ritorno in Yamaha sono riusciti a spezzare.
Nel futuro del campione di Tavullia c'è sempre la MotoGP, ma non solo; la nuova stagione si annuncia complicata con gli spagnoli Marquez, Lorenzo e il compagno di squadra Vinales a dare del filo da torcere a Rossi. Una sfida che entusiasma il Dottore, consapevole però di dover cominciare a pensare anche al futuro.
La verità è che la mia seconda vita è già cominciata – ha raccontato in una intervista al Corriere della Sera -. Offre stimoli, un sacco di gusti nuovi. Fare bene ogni cosa è interessante. E poi aiutare giovani piloti mi piace da matti. Non esisteva nulla del genere in Italia, adesso abbiamo molti ragazzini che vanno forte, con ambizioni serie. I miei sogni? Continuare a vincere, essere lì, esserci, cercare il decimo titolo. E un figlio. Mi piacerebbe fare un bambino e mi pare sia il momento giusto.
Il rapporto con le donne
Nei futuro di Rossi, quindi, c'è il desiderio di avere un figlio. La storia con Linda Morselli è finita già da un po' e il Dottore, adesso, nonostante la proposta ricevuta da una giornalista spagnola, è concentrato soprattutto sulle moto. Rossi prova a spiegare cosa non ha funzionato nei suoi rapporti passati.
Fa ridere ma sembra proprio così. È che ti fidanzi, cerchi di capire se va bene… Mi metto di impegno ma non è che i risultati siano eccezionali – ha dichiarato -. Succede che una relazione va avanti molto anche perché smettere diventa difficile, tra amore, affetto e abitudini. Mi sa che dopo un po' di mesi la tensione sia destinata a calare. Adesso veda di mettere giù questo concetto in maniera corretta perché, detta così, sembra una cosa da maschilista e io maschilista proprio no. Ma, insomma, i miei genitori mi hanno cresciuto in una autentica libertà. Così, entrare in questa libertà è complicato per una donna. E quando accade, diventa complicato per me accettarlo.
Il 2015, la delusione più grande
Nel futuro del Dottore ci sarà un bambino e magari anche il sogno realizzato di un nuovo mondiale. L'inizio di una nuova stagione, però, è anche l'occasione giusta per riavvolgere il nastro e rivedere quello che nel passato non ha funzionato: il ricordo corre veloce alla stagione 2015, quella del grande sgarbo di Marquez e Lorenzo che hanno privato Rossi della gioia più grande, quella per il decimo titolo in carriera.
Una delusione fortissima. Sono accadute cose che non dovrebbero accadere, una vergogna per lo sport. Ho lottato contro avversari tosti, diversi, da Biaggi a Stoner, ma nessuno si è comportato come Marquez allora. Lorenzo, nel bene o nel male, è più trasparente di Marquez, meno finto. Non ho mai visto un pilota fuori dalla lotta per il titolo correre contro, così. Rimpianti? Certo. Se non avessi parlato… se non avessi reagito… La verità è che mi avrebbero fregato comunque e almeno mi sono sfogato.