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MotoGP, Sachsenring. Valentino Rossi: “È mancato il grip”

“Potevo fare qualche decimo meglio e partire qualche posizione più avanti” spiega il pluricampione pesarese che scatterà dalla seconda fila della griglia di partenza del GP di Germania.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi proverà a insidiare una prima fila tutta Honda scattando dalla sesta casella della griglia di partenza del GP di Germania. Nonostante qualche problema di grip in qualifica, il pluricampione pesarese è riuscito a centrare l’obiettivo minimo della seconda fila che condividerà con le Yamaha di Aleix Espargaro e Jorge Lorenzo. Una casella non ottima ma comunque valida per tentare di recuperare in partenza sulle Honda di Marc Marquez, Dani Pedrosa e Stefan Bradl velocissime sull’asfalto tedesco.

Mi era già successo a Barcellona di avere problemi con la gomma posteriore. Purtroppo alcune volte capita e quando capita in qualifica è un po’ uno svantaggio” ha spiegato Valentino Rossi al termine del turno. “A Barcellona vibrava un po’ e non ero riuscito ad andare bene. Qui invece la gomma non aveva nessun grip”.

È stato un peccato perché potevo fare qualche decimo meglio e partire qualche posizione più avanti però è andata bene perché sono in seconda fila che è al limite per fare una bella gara. Qui al Sachsenring è difficile superare quindi è importante non perdere troppo tempo”.

Sulla curva 11 e le tante cadute che hanno già segnato il weekend VAlentino Rossi aggiunge: “Purtroppo è una curva bastarda perché è veloce, è in discesa e arrivi da cinque curve a sinistra che quando arrivi lì la gomma non è in temperatura. Stiamo cercando di capire. La Bridgestone avrebbe dovuto portare una gomma più morbida sulla destra ma non è arrivata in tempo. Quella potrebbe essere stata la soluzione, così è pericoloso”.

Oggi abbiamo fatto un buon lavoro sulla moto e ho un buon passo. Vado più o meno come Jorge. Le due Honda soprattutto Marquez sono un po’ più veloci. Bradl è fortissimo. Se si vuole mettere una Yamaha a podio bisogna fare il massimo e vedere quello che si riesce a fare”.

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