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MotoGP, Stoner: “Valentino? Senza di lui le gare sarebbero meno interessanti”

L’asso australiano parla del suo ex rivale: “Continua ad andare fortissimo perché non si risparmia. Se il fisico resta in buone condizioni, farebbe bene a continuare”.
A cura di Valeria Aiello
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Casey Stoner / Getty
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Casey Stoner non rimpiange di aver appeso il casco al chiodo nel 2012 forse perché non ha mai lasciato del tutto la MotoGp, restando nell’ambiente prima come collaudatore Honda e da questa stagione come tester d’eccezione della Ducati. Tornato a vivere in Australia insieme alla moglie Adriana e a sua figlia Alessandra, l’asso australiano ha trovato un suo equilibrio lontano dalle piste del mondiale che continua a frequentare dietro le quinte, dispensando consigli ai titolari Andrea Dovizioso e Andrea Iannone, e lavorando sulla GP17 in vista dell’arrivo di Jorge Lorenzo a Borgo Panigale. Il suo ritorno in Ducati dopo oltre cinque anni dalla sua ultima gara in sella a una Desmosedici ha scatenato gli entusiasmi di milioni di appassionati che attendono di vederlo gareggiare in un GP, un’eventualità che, per il momento, l’ultimo e unico campione Ducati in MotoGp ha escluso, proprio per quel carico di tensione che all’epoca scaricava sul suo stomaco.

Delle corse non sento per niente nostalgia – racconta in un’intervista a Panorama-auto – La domenica vedo i piloti sulla griglia di partenza e mi tornano in mente la pressione e lo stress che accumulavo nei weekend di gara: no, grazie, ne faccio volentieri a meno. Dopo la meravigliosa esperienza come pilota ufficiale, quasi un anno fa sono tornato a collaborare con la Ducati. La decisione migliore che potessi prendere: è un onore essere stato scelto come uomo di fiducia e punto di riferimento. Gigi Dall'Igna (direttore generale Ducati Corse, ndr) e tutti gli addetti ai lavori mi hanno riservato un'accoglienza che non dimenticherò. È proprio l'entusiasmo che mettete in ogni cosa a rendere voi italiani unici, speciali”.

Stoner: "Senza Valentino le gare sarebbero meno interessanti"

Chiacchierando di Italia e italiani, Stoner ha parlato anche di Valentino Rossi che a 37 anni continua a battagliare contro avversari molto più giovani di lui. Longevità e competitività che non stupiscono il 30enne di Southport.

Valentino va fortissimo perché non si risparmia e la pista ripaga i suoi sforzi. A vantaggio anche del Mondiale: senza lui, le gare sarebbero di sicuro meno interessanti. La sua presenza incolla il pubblico alla tv e riempiono i circuiti, si sa. Se il fisico resta in buone condizioni, credo farebbe bene a continuare: secondo me l'età non è un limite e avere 20 anni non dà vantaggi particolari, anzi. Mick Doohan è la dimostrazione, ha raggiunto il top della forma a 30 anni suonati”.

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