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MotoGP, stop alle scie da sfruttare in qualifica

I piloti che andranno lenti, guardando indietro in attesa di un pilota più veloce da sfruttare come traino, verranno penalizzati di un punto sulla licenza e retrocessi di una fila sullo schieramento di partenza.
A cura di Valeria Aiello
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Sfruttare la scia di un pilota è una tattica adottata per cercare di limare millesimi importanti al proprio crono di riferimento. È una strategia che però negli ultimi tempi sta assumendo risvolti preoccupanti: sia che si tratti degli ultimi minuti delle libere piuttosto di turni di qualifica, non è raro vedere piloti procedere lentamente e guardarsi indietro in attesa qualcuno più veloce da seguire. E nonostante le riunioni per sensibilizzare i piloti e gli avvertimenti della Safety Commission, in pista la manovra dilaga tanto da essere stata definita una vera e propria sindrome d’attesa.

Aspettare la scia: “Un limite per la sicurezza”

La manifestazione più accentuata riguarda in Moto3 ma anche in MotoGP e in Moto2 non manca di vedere un pilota procedere a velocità di passeggio in attesa di un buon traino da seguire. Sulla questione è intervenuto Mike Webb, race director del campionato del mondo MotoGP, che ha chiarito i motivi che portano a rivedere il regolamento del Motomondiale: “Si tratta di una questione di sicurezza” spiega Webb, “È possibile infatti che uno o più piloti che sono nel loro giro lanciato si ritrovino davanti uno più lento: il pilota che sta davanti lo vede e magari riesce ad evitarlo ma il problema è del pilota che sopraggiunge e che rischia di non vederlo, se non quando è ormai troppo tardi” sottolinea il direttore di gara che sul fenomeno dell’attesa di una scia da seguire prosegue: “Ultimamente si vedono sempre più piloti che rallentano e aspettano un pilota più veloce per sfruttarne la scia e purtroppo, nonostante abbia sempre sostenuto che è consentito andare lenti a condizione che si proceda fuori dalla traiettoria e non si disturbino gli altri piloti, oltre la metà dei piloti della Moto3 procede lentamente, non lasciando spazio a chi è impegnato nel giro veloce: ciò rappresenta un limite per la sicurezza”.

Un punto non basta, si passa alle maniere forti

Nonostante per questi casi la Race Direction avesse già provveduto a punire i piloti di un punto sulla licenza, questa penalizzazione non si è stata sufficiente ad impedire la crescita esponenziale del fenomeno: in tal senso la Direzione gara ha deciso di ricorrere alle maniere forti, riferendosi alla norma 1.21.2 del regolamento, in sui si parla di “responsible manner”, ovvero della condotta responsabile per non causare pericolo agli altri piloti. “I piloti che andranno lenti, guardando dietro e in attesa di un scia, verranno ritenuti responsabili di guida irresponsabile e pericolosa, indipendentemente dal fatto che pensano di non disturbare nessuno” aggiunge Webb che sulle misure che verranno adottate conclude: “Andremo a penalizzare questo comportamento a nostra discrezione, intervenendo nella modifica del regolamento”. In pratica, qualora un pilota venga colto a procedere a velocità ridotta in qualifica senza validi motivi, come ad esempio un problema tecnico, sarà convocato dalla Race Direction e penalizzato, oltre che di un punto sulla licenza, retrocedendolo di una fila sullo schieramento di partenza rispetto al tempo ottenuto in qualifica. Pertanto, la Race Direction ha indetto un briefing con i piloti di tutte e tre le classi (la cui presenza è obbligatoria) per giovedì prossimo, giorno che precede l’ultimo appuntamento del calendario 2014, al Ricardo Tormo di Valencia.

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