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MotoGP Valencia, Suppo attacca Rossi: “Queste dietrologie non le abbiamo create noi”

Il direttore sportivo del team HRC prima non risponde all’inviato di Sky e subito dopo attacca il Dottore: “Abbiamo fatto il massimo ma era difficile stare sereni in questo clima”.
A cura di Vito Lamorte
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Attimi di tensione nel paddock di Valencia a fine gara. L'inviato di Sky Marco Selvetti aveva appena raggiunto al muretto Livio Suppo, Team Principal Honda, chiedendogli di una presunta collaborazione tra i Marquez e Lorenzo ("Ci sembra che Marquez abbia protetto Lorenzo") e il 51 enne torinese non l'ha presa benissimo. Suppo ha gelato il corrispondente con un "Ciao" ed è rientrato ai box. Livio Suppo, per chi non lo sapesse, è il capo di Marc Marquez. Il pilota spagnolo anche oggi non ha brillato per sportività: il due volte campione del mondo è partito al secondo posto ed ha chiuso dietro a Jorger Lorenzo, che ha evitato accuratamente di attaccare. Molti hanno notato questo comportamento e quando è stata chiesta un'opinione su questa posizione l'irritazione di Suppo è stata evidente. Il dirigente della Honda dopo qualche minuto è tornato ai microfoni Sky scusandosi per la risposta brusca: "Marquez e Pedrosa hanno corso per vincere – difende i suoi piloti – e mi dispiace che in Italia non ci credano".

Suppo ha continuato dicendo: "Marc era talmente incavolato che mi ha detto `adesso mi romperanno le palle´. Non è stupido, so che in Italia non ci crede nessuno, ma voleva stare davanti a Lorenzo, voleva provarci all'ultimo giro solo che con Pedrosa si sono disturbati a vicenda perché sono pur sempre avversari".

Il Team Principal della Honda si è congedato così: "Ci dispiace che ci siano queste dietrologie su 18 gare abbiamo portato via punti sia all'uno che all'altro senza fare distinzioni ma il clima che si è creato, non lo abbiamo creato noi. Abbiamo fatto il massimo ma era difficile stare sereni in questo clima. Potenzialmente, tra l'altro, Marquez e Pedrosa era i migliori alleati di Valentino ma oggi Jorge è stato più forte".

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