MotoGp, Valentino Rossi: “A Barcellona ho il potenziale per una buona gara”
37 punti di ritardo dalla vetta, 25 in più solo in una gara, quella del Mugello, avvolti da quella nuvola di fumo che usciva dagli scarichi della sua Yamaha, in quegli interminabili secondi che hanno deciso la storia del Gp d’Italia: una doccia gelata per i 100mila sulle colline e per Valentino Rossi che chinava il casco verso il basso, accompagnando la sua M1 a bordo pista. Non ci voleva, ma è andata così. La rottura del motore, al nono giro di una gara che avrebbe potuto vincere, era inimmaginabile perché fino all’esplosione del suo quattro cilindri era lì, attaccato agli scarichi della moto gemella che con Lorenzo provava a imporre il ritmo.
Rossi a Barcellona per tornare sul podio
Se da un lato quello del Mugello è uno zero “pesante” nel mondiale, il secondo stagionale dopo l’errore di Austin, che complica la sua corsa al titolo iridato, d’altra parte il mondiale è tutt’altro che chiuso perché all’appello mancano 12 gare e già a Barcellona Rossi è determinato a prendersi quello che ha perso al Mugello, perché il circuito del Gp di Catalunya è uno dei sui preferiti, dove la Yamaha ha sempre avuto buone prestazioni, e dove il Dottore è il più vincente di sempre, con nove trionfi in carriera tra le quattro diverse classi del mondiale, il primo nel 1997 in 125cc, due in classe 250cc, nel 1998 e 1999, uno in classe 500cc nel 2001, e cinque nell’era MotoGP, uno in Honda e quattro in Yamaha. L’ultima vittoria, colta ormai sette anni fa, resta ancora oggi una delle più spettacolari, quella della lotta fratricida con il detestato compagno di squadra, tra manovre impossibili e sorpassi da “straccio di licenza” fino all’ultimo giro, quando il pesarese beffava Lorenzo all’ultima curva, dove fino a quel giorno si riteneva fosse “impossibile” sorpassare. Da allora Valentino ha colto altri due podi, secondo al traguardo dell’ultime due edizioni del GP, alle spalle dei rivali spagnoli, Marc Marquez e Jorge Lorenzo, che si avvicendavano sul gradino più alto.
Arrivo in Spagna con la consapevolezza di essere veloce ma anche con il rimpianto per quella che avrebbe potuto essere una bella gara al Mugello – spiega Valentino Rossi.
Ad ogni modo, la cosa più importante è stata che domenica eravamo molto veloci grazie al lavoro che abbiamo fatto durante il fine settimana. A Barcellona dobbiamo lavorare nello stesso modo per essere pronti la gara.
Il Gran Premio di Catalunya si corre su uno dei miei circuiti preferiti – aggiunge – Il circuito mi piace molto come pure l'atmosfera e credo di poter avere un buon potenziale per fare una buona gara.