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MotoGP, Valentino Rossi: “Alla mia età è normale”

Il Dottore sulle voci che vedono avvicinarsi la fine della sua carriera: “Quando faccio tre brutte gare dicono che sono vecchio, ma dipende molto dal feeling con la moto. Ecco perché sono contento di un risultato come la qualifica di Silverstone”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi, 40 anni/ Getty
Valentino Rossi, 40 anni/ Getty

Tre cadute in tre gare consecutive, Mugello, Barcellona e Assen, e l’ottavo posto al Sachsenring prima della pausa estiva hanno mandato Valentino Rossi in vacanza con la peggiore prima metà stagione della sua carriera. Quanto è bastato a riaccendere le voci di un ritiro a fine stagione, nonostante un altro anno di contratto con la Yamaha. Alla ripartenza della seconda parte del campionato, il pesarese si è ripresentato al via con grande motivazione, raccogliendo un sesto e due quarti posti, a Brno, Spielberg e Silverstone.

Rossi: “Alla mia età è normale”

Nel Gran Premio di Gran Bretagna, Rossi, a 40 anni, è anche tornato per la prima volta in prima fila dopo il GP di Austin dello scorso aprile. “Se mi fanno ancora domande sul ritiro anticipato? No, va meglio, quindi ho più tempo libero – scherza Valentino rispondendo a Speedweek, per poi prendere le voci con calma – . So che sono motivato e posso essere forte perché sto bene, anche fisicamente. Ma dipende molto dal feeling con la moto. Per metà della stagione, onestamente, sono stato ottimista, perché eravamo su piste che mi piacciono molto – Mugello, Assen, Sachsenring o Barcellona. Ma eravamo in una situazione difficile, abbiamo perso un po’ e non sono riuscito ad essere veloce”. A indicare l’importanza della simbiosi moto-pilota, la situazione dell’ex compagno di squadra in Yamaha. “Lo vediamo anche dall’esempio di Lorenzo: se non sei al 100% e non riesci a guidare la tua moto al 100%, allora non sei al settimo posto ma al diciottesimo, perché sotto tutti molto forti –  dice Valentino del campione spagnolo che in questa prima stagione sulla Honda sta facendo i conti con una serie di infortuni e in classifica è 19° con 21 punti.

È normale che alla mia età e in questa fase della mia carriera, quando faccio tre brutte gare, la gente inizi a dire che sono vecchio, e che è ora che resti a casa. Ecco perché sono contento di un risultato come la qualifica di Silverstone, perché so di poter essere competitivo quando guido bene”.

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