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MotoGP, Valentino Rossi: “Gadda ok, ma restano gli stessi problemi”

Duro sfogo del pesarese al termine del Gp di Aragon chiuso con un amaro 8° posto: “È da settembre dello scorso anno che dico sempre la stessa cosa. Sapevamo che ad Aragon sarebbe stata difficile, ma 1 secondo e mezzo a giro di differenza è un’enormità”.
A cura di Valeria Aiello
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Partito 17° in griglia di partenza, Valentino Rossi ha rimontato, chiudendo all’8° posto il Gp di Aragon. Un risultato di cui non può certo dirsi soddisfatto, visto che meglio delle Yamaha, oltre alle Honda e alle Ducati, oggi hanno fatto anche le Suzuki e l’Aprilia di Aleix Espargaro. E se è vero che il MotorLand non è mai stato un circuito amico della Yamaha, ciò non toglie che il ritardo maturato dal Dottore in 23 giri di gara sia stato di oltre 15 secondi al traguardo. “Se mi stanco di fare questi weekend? Ieri è stata una giornata difficile del weekend, abbiamo fatto modifiche alla moto ma facevo ancora più fatica. Mi sono un po’ rassegnato ed è stato un errore, se avessi continuato a fare il mio lavoro forse sarei riuscito a fare il giro in Q1 e magari sarei riuscito a partire una fila più avantie potevo arrivare una o due posizioni più avanti. Oggi abbiamo fatto altre modifiche importanti e nel warm-up sono andato meglio. Al momento questo è il nostro potenziale. Considerato che sono caduti Lorenzo, Crutchlow e anche Bautista, probabilmente avremmo fatto fatica ad entrare nella top ten. Sono stato un po’ più veloce dell’anno scorso, ma semplicemente perché sto meglio mentre l’anno scorso ero infortunato.

Valentino Rossi / Getty Images
Valentino Rossi / Getty Images

"Gadda ok, ma restano gli stessi problemi"

La moto è questa da un po’ e questa è la cosa più preoccupante. Gli altri invece hanno fatto un grosso step, a partire dalla Ducati, la Honda e la Suzuki. Oggi è andata forte anche l’Aprilia che ci è arrivata davanti” ha detto il pesarese ai microfoni di Sky Sport MotoGP. “Bisogna continuare a lavorare perché mancano ancora cinque gare e sull’elettronica possiamo farlo. Questa era una delle piste più difficili dell’anno, però qui c’era qualcosa di elettronica studiata dal nuovo team (il team sviluppo, ndr) e da Michele Gadda (il tecnico elettronico proveniente dalla SBK, ndr) che mi ha aiutato alla fine della gara, grazie alla quale sono riuscito a tenere un passo costante e sorpassare Miller. Se nei test di Valencia arriverà una moto che va in una direzione diversa? Non lo so, bisognerebbe chiederlo ai giapponesi. Storicamente la Yamaha portava la moto nuova nei testi di Brno ma è da due anni che non succede”.

"In Thailandia sarà difficile, dubbi anche sul Giappone"

Alla fine del mondiale mancano cinque gare ma, guardando al prossimo futuro, il pesarese ha espresso i propri dubbi anche su quelle che, sulla carta, dovrebbero essere piste più favorevoli per la Yamaha. Tra due settimane la MotoGp sbarcherà però a Buriram per il nuovo Gp di Thailandia. “Se cambierà qualcosa? In Thailandia sarà difficile perché nei test siamo andati abbastanza male, anche se Zarco era andato forte ad inizio anno. Vedremo, non è una delle migliore piste. Poi ci sarà il Giappone, a Motegi, una pista che mi piace molto e magari sull’asciutto riusciremo ad essere più competitivi, come anche a Phillip Island. Mentre in Malesia, con il caldo, non saprei, Valencia è difficile. Bisognerà capire quanto saremo competitivi, se tanto da salire sul podio, anche se ho i miei dubbi ma magari andrà meglio di oggi”.

 "Modifiche inutili, brutto segnale"

Quando fai modifiche grandi e la moto non risponde, è un brutto segnale. Vuol dire che c’è qualche altro problema. Il feeling cambia perché si cambia il bilanciamento dei pesi, ma ci sono aspetti positivi e negativi, e purtroppo il tempo resta lo stesso. Oggi, i piloti davanti hanno cercato di salvare le gomme, ma quando hanno spinto Dovizioso ha fatto 1’48.3 e Marquez 1’48.4 mentre io giravo sull’1’49.8. Quindi c’è quasi 1 secondo e mezzo al giro di differenza, che è un’enormità, quindi siamo in difficoltà. Le altre moto stressano meno la gomma dietro, quindi quando aprono il gas, i sistemi elettronici lavorano meglio, leggono che c’è più grip e accelerano molto più di noi che invece continuiamo a scivolare. Questo è un commento che dico da settembre dell’anno scorso e più o meno è sempre lo stesso. La Yamaha storicamente è sempre stata un grande competitor della Honda, alcuni anni è andata meglio e spesso ha inseguito, ma dai tempi della 500 la Yamaha è sempre stata una moto veloce. Ci sono stati dei momenti di crisi, e questo è un momento di crisi tecnica. Secondo me non è difficile lavorare, ma bisogna fare le cose giuste”.

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