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Valentino Rossi: “Il metodo Burgess non era più adatto”

Nel bilancio della stagione del riscatto, il Dottore sottolinea l’importanza di alcune scelte, tra cui quella del divorzio dal suo storico capo meccanico per affidarsi a Silvano Galbusera.
A cura di Valeria Aiello
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Alla fine di un anno che lo ha visto rinascere con le vittorie al Misano World Circuit Marco Simoncelli e a Phillip Island, e il secondo posto nel mondiale, Valentino Rossi dice di sentirsi nel momento migliore di tutta la sua carriera. Intervistato dal magazine Autosport, il pluricampione pesarese, ha rivelato che il suo ritorno alla competitività è frutto del duro lavoro e di scelte difficili, tra cui quella del divorzio dallo storico capo meccanico Jeremy Burgess e dell’arrivo di Silvano Galbusera.

“Sono il più vecchio anche se mi sento al 100%”

“Ho lavorato tanto quest’anno su tutti i piccoli dettagli” dice Valentino Rossi. “Tutto è cambiato. Prima di tutto i miei avversari, che sono più giovani e più forti di quanto lo fossero in passato. E io sono più vecchio, anche se mi sento al 100%” spiega il Dottore che alla lista dei cambiamenti dell’ultimo decennio nel Motomondiale aggiunge: “Anche le moto sono cambiate, le gomme e i sistemi elettronici sono parecchio diversi e soprattutto il modo di guidare la moto è cambiato tantissimo ma mi piace provare a migliorarmi, fa parte del gioco”. Così, dopo un 2013 in cui il nove volte iridato si era dato un limite di sei gare per decidere se andare avanti o scegliere di appendere il casco al chiodo, la risposta in pista è stata più che positiva. “Sono davvero felice e orgoglioso, è stata un'ottima stagione perché sono riuscito a migliorare la mia velocità e i miei risultati di tanto rispetto alla stagione passata” dice Rossi che sugli obiettivi raggiunti prosegue: “Era molto importante per me perché dovevo decidere se continuare o fermarmi. Mi sono divertito tanto, ci sono state molte belle gare e altrettante battaglie”.

Il metodo Burgess non era più adatto, Galbusera è la grande differenza

Tra gli aspetti che lo hanno influito sui risultati di questa stagione c’è quello del metodo e quello del suo ex capo meccanico, Jeremy Burgess, sostituito in questa stagione da Silvano Galbusera: “È stata una decisione molto difficile” dice Rossi in riferimento al divorzio con l’australiano. “Innanzitutto per il nostro rapporto personale che ci legava ma è stata anche una decisione coraggiosa della quale ero abbastanza sicuro, anche perché oggi il modo di lavorare in MotoGP è diverso rispetto al passato”. Proprio sul modus operandi alla base del successo: “Oggi tutte le squadre e tutti gli ingegneri dialogano con il pilota, ma poi passano un sacco di tempo al computer per analizzare tutti i dati, e in seguito modificare il setting sulla base delle sensazioni del pilota e dei riscontri della telemetria” aggiunge il pesarese che conclude su Garbusera conclude “Per me questa è la grande differenza”.

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