MotoGp, Valentino Rossi: “Il nuovo record? Da una parte mi fa piacere, dall’altra meno”
Con tre podi nelle prime tre gare, un terzo posto in Qatar e due secondi posti in Argentina e Austin, Valentino Rossi ha ritrovato la vetta iridata prima di rientrare in Europa. La costanza di risultati ha premiato il Dottore che, con i suoi 38 anni e 66 giorni, è diventato il pilota più vecchio a issarsi in vetta alla classifica dal 1949. Un record di anzianità quelli che non piacciono troppo al campione di Tavullia che, superato Leslie Graham, in questa speciale classifica è secondo solo al britannico Harold Daniell che nel 1949, a 39 anni e 240 nel 1949, era in testa al mondiale. Rientrato in Italia, il Dottore ha raccontato le sue sensazioni a Radio Deejay in una chiacchierata telefonica con Albertino.
Oggi tranquillo, sono a casa, dopo aver parlato con voi mangerò qualcosa e poi faccio le mie cose, vado in palestra. Col fuso orario dell’America, quando si torna in Italia, si va a letto tardi e si fa fatica a prendere sonno e poi la mattina ci si sveglia tardi, bisogna piano piano rientrare sul fuso orario europeo – premette Valentino Rossi – È difficile, con gli anni si fa esperienza e anche il fisico lo accusa meno, ti abitui. È più dura verso la Malesia, perché alla fine il fuso orario americano è positivo, perché quando sei in America alle 10 e mezza di sera hai già un gran sonno, però alle 7 ti svegli, quindi e perfetto per un weekend di gare, invece quando vai in Asia, in Malesia o in Giappone è tutto più difficile.
Primo nel mondiale? Sono contentissimo, è una cosa bella, è una sorpresa perché comunque nei test ho sempre fatto fatica e invece sono state tre gare bellissime, sono sempre stato davanti, tre podi, poi Marquez e Vinales hanno sbagliato una volta a testa e quindi sono davanti io. Bisogna cercare di andare sempre più forte possibile e non cadere mai, questo sarebbe l’obiettivo. Ho sempre fatto fatica con la nuova moto in tutti i test, quindi stavamo inseguendo, nel frattempo Vinales e Marquez volavano e quindi è un risultato un po’ a sorpresa, sono solo tre gare ma sono rimasto sempre lì, quindi posso essere competitivo. Le moto sono identiche, come partenza di base sono identiche, poi dopo ognuno adatta il bilanciamento dei pesi, il setting e le posizioni n base al proprio stile di guida ma sono differenze veramente piccole. Bisogna vedere come sei fatto fisicamente, io sono più alto per esempio, quindi per mettermi sulla moto si cambiano delle posizioni della sella o delle pedane per cercare di essere più comodo possibile quando guidi.
Il leader più vecchio dal 1949? L’ho letto da qualche parte, ieri o l’altro ieri, è una notizia che mi fa piacere da un certo punto di vista dall’altro meno perché vuol dire che sono vecchio, avrei preferito essere il più giovane – scherza – Sembro un ragazzino? Grazie, questi complimenti a una certa età sono importanti”.
Adesso si torna in Europa fino ad ottobre, quindi si fa il ‘campionato vero’, nelle piste storiche, dove c’è un’altra atmosfera, tutta un’altra cultura. Si parte da Jerez, che è una pista fantastica dove l’anno scorso sono riuscito a vincere, poi c’è un filotto di super piste, perché si va a Le Mans che è molto bella, poi c’è il Mugello, Barcellona, Assen… diciamo che andiamo incontro al momento più bello del campionato, dove ci sono le gare più belle. Si ritorna al pomeriggio alle 14:00, un classico”.