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MotoGP Valentino Rossi, il ricorso al Tas gli si può ritorcere contro

Il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna potrebbe ridurre o annullare la penalizzazione decisa da Dorna e Fim ma anche aggravare la posizione del pesarese qualora venisse riscontrato che il verdetto di Sepang è stato troppo leggero. Il ricorso sospende la sanzione fino alla sentenza, attesa entro e non oltre il 6 novembre.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi (Movistar Yamaha)
Valentino Rossi (Movistar Yamaha)

Valentino Rossi ha presentato ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) di Losanna contro il verdetto della Direzione Gara, successivamente confermato dalla Fim, che lo ha sanzionato di 3 punti di penalità sulla patente in seguito all’incidente con Marc Marquez durante il settimo giro del Gp di Malesia, alla curva 14 del circuito di Sepang.

Il ricorso al Tas. Facendo appello alla Corte Arbitrale dello Sport (Cas), Rossi chiede con procedura urgente l’annullamento o la riduzione della sanzione di 3 punti che, sommandosi al punto già inflitto a Misano per aver ostacolato in qualifica Jorge Lorenzo, lo vincola ai sensi del regolamento MotoGP a scattare dall’ultima posizione in griglia a Valencia, ultimo round del calendario Motomondiale 2015. Per non perdere la possibilità di schierarsi in gara in base al tempo fissato in qualifica nel round decisivo del mondiale, il pesarese chiede l’annullamento o la riduzione dalla sanzione da 3 punti a 1 punto sulla licenza. Fino al giorno della sentenza, prevista entro e non oltre giovedì 6 novembre, la penalità inflitta al campione di Tavullia risulta sospesa. La procedura di arbitrato è attualmente in corso e l’autorità sportiva elvetica ha la possibilità sia di emendare o cancellare la decisione di Sepang, ma anche di appesantire la sanzione qualora riscontrasse che la penalizzazione inferta al pesarese è stata troppo leggera. Un’ipotesi che, come ricorda anche Paolo Gozzi nel suo blog su Gazzetta.it, ha anche un precedente nella storia delle due ruote, quando Noriyuki Haga perse il mondiale Superbike nel 2000 in seguito proprio ad una sentenza del Tribunale Arbitrale Sportivo di Losanna.

Haga perse il mondiale. Il verdetto del Tas, nel caso di Haga, giunse nei giorni precedenti alla Gp decisivo del mondiale, a Brands Hatch, in Gran Bretagna. All’epoca, il centauro giapponese era pilota ufficiale del team Yamaha, proprio come Valentino Rossi. Ma i presupposti della sanzione inflitta ad Haga erano ben diversi da quelli del pesarese: Haga era risultato positivo all’antidoping dopo la gara di Kyalami, in Sudafrica, per aver assunto efedrina, una molecola vietata in contesti sportivi, per cui venne inizialmente sanzionato con la cancellazione dei 45 punti colti nelle due gare del round in sudafricano, e un mese di sospensione, successivamente ridotto a tre settimane in secondo grado di giudizio dalla Fim per permettere ad Haga di essere al via della 8 Ore di Suzuka. La Yamaha presentò appello alla decisione della Fim proprio al Tas che, prima della gara decisiva del mondiale, dove a giocarsi il titolo erano Edward e Haga, pubblicò la sentenza, ribaltando la decisione della Fim, confermando la penalizzazione solo per gara 2 ma riportando a 1 mese la squalifica del pilota giapponese che non poté prendere parte alla finale. Nel Motomondiale, invece, l’ultimo pilota a ricorrere al Tas in ordine di tempo è stato Anthony West, sempre per doping: anche il pilota australiano della Moto2 perse il ricorso e venne squalificato per 18 mesi mentre i risultati sportivi degli ultimi 18 mesi vennero cancellati, a partire dalla gara di Le Mans del maggio 2012, data in cui fu trovato positivo a un altro stimolante vietato, la methylhexaneamina.

Rossi rischia una sanzione più dura. Seppur per motivi ben diversi, anche Valentino Rossi rischia che il verdetto di Sepang venga ribaltato, e non necessariamente a favore del pesarese. Il Tas potrebbe: 1) ridurre o cancellare la penalità di Rossi, che andrebbe quindi schierarsi in griglia di partenza a Valencia in base al riferimento siglato in qualifica; 2) cancellare i 16 punti colti con il terzo posto di Sepang, annullando di fatto il margine di 7 punti di vantaggio che lo separano da Jorge Lorenzo che andrebbe quindi a +9 sul pesarese alla vigilia della finale: una situazione che con Rossi vincente e Lorenzo 3° al traguardo, consegnerebbe il titolo nelle mani dello spagnolo; 3) decidere, in un secondo momento, diversamente da Dorna e Fim, in considerazione di una sanzione che potrebbe apparire contraddittoria agli occhi della Corte di Losanna, dal momento che la manovra di Rossi è stata penalizzata solo in termini di punti sulla licenza e non di piazzamento al traguardo.

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