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MotoGP, Valentino Rossi: “In moto l’età non conta, il segreto è la passione”

Il lungo ed emozionante duello con Marc Marquez riporta alla mente i bei tempi. Ma quello di oggi è un nuovo Rossi, capace di reggere anche il confronto generazionale.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi secondo al traguardo del GP del Qatar, Losail
Valentino Rossi secondo al traguardo del GP del Qatar, Losail

Il day after di una delle battaglie più belle delle degli ultimi anni della MotoGP racchiusa nella notte del deserto di Losail è un primo giorno con la coscienza di quello che sarà della nuova stagione del Motomondiale, tra cambi di regolamento dell’ultimo minuto e una lotta per le posizioni che contano non più racchiusa solo tra i soli top rider. E se da un lato i colpi di scena hanno messo fuori dai giochi piloti del calibro di Jorge Lorenzo, Stefan Bradl o Alvaro Baustista, dall’altro a contendersi la vittoria sono Valentino Rossi e Marc Marquez, il Campione di sempre e il Campione in carica in uno spettacolo di sorpassi ed emozioni amplificate all’ennesima potenza. Le avevamo provate già la scorsa stagione, sempre qui in Qatar, quando il Campione della Honda era appena un rookie al debutto in classe regina, le sentiamo ancora più forti oggi mentre cerchiamo di metabolizzare i grandi le sgomitate regalate dal circuito di Losail in uno scontro che non è più solo generazionale.

Nelle moto l’età non conta – dice Valentino Rossi che su Marquez aggiunge – È vero, lui ha 21 anni e io 35, ma il vero segreto è la passione e io ne ho tanta. Mi diverto a fare il mio ‘lavoro'”.

Magari mi sento un po’ ‘vecchio' al sabato quando c’è da fare il giro veloce, poi in gara mi diverto molto – ha concluso.

Il duello – Emozioni allo stato puro, anche se ad avere la peggio questa volta è il Dottore, piegato da un erede “fratturato” su una Honda factory che ritrova la posizione al vertice dopo un weekend dove ha dovuto vedersela con le nuove avversarie Open, avvantaggiate in prova e in qualifica da uno pneumatico soft. Ma questa è un’altra storia, perché in gara tutti montano la medium, mentre Marquez opta per la hard, sperando di avere qualcosa in più negli ultimi giri, quasi avesse potuto prevedere quello che sarebbe accaduto dopo il via.

Rossi è tornato – I bei tempi ritornano in mente, legati a quella voce del Motomondiale che oggi resta a casa a dipingere delfini, in un déjà vu confuso tra quello che si vede in pista e quello che avremmo sperato di vedere, che si materializza in ovazioni sonore al sorpasso del Dottore sul Marquez, capaci di far vibrare quel divano ormai sfondato da anni di apprensione. Perché Rossi è Rossi ed è tornato, ma non più quello di prima, perché a 35 anni è difficile tornare indietro. Valentino ha una nuova carica dopo un inverno di duro allenamento in cui è riuscito ad evolvere il suo stile di guida… liberamente ispirato al nuovo che avanza, a quell’omega che ci saluta da gradino più alto del podio. Non ci resta che attendere il prossimo GP in programma, ad Austin, in Texas, per capire se il Dottore riuscirà a rincorrere il sogno mondiale e… a farci comprare il decimo nuovo sofà. Forza Dottore!

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