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Valentino Rossi: “In MotoGp ci facciamo il culo, poi gli ingaggi…”

Il Dottore a pochi giorni dalla prima gara e dal prolungamento del contratto con la Yamaha: “L’ultimo rinnovo? Chissà. Per il mondiale non ci manca niente anche se mi preoccupa più Dovizioso che Marquez, guida la Ducati come a Lorenzo non viene. Non ha mai mollato ed è diventato un supervincente”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi, 39 anni / Getty Images
Valentino Rossi, 39 anni / Getty Images

Per capire un po’ chi sia Valentino Rossi, basti pensare a questo inizio stagione: il pesarese è tornato dal Qatar con la coppa del terzo posto, trovando il podio numero 228 in carriera, ma anche il prolungamento del contratto (“L’ultimo rinnovo? Chissà”) con la Yamaha fino al 2020, quando Valentino avrà superato i 41 anni e i 400 GP disputati. A Losail Rossi ha confermato che se la Yamaha è competitiva, può giocarsi il podio. “Questo mi dà molta motivazione e mi carica moltissimo, è il primo obiettivo sul come vorrei  finire la carriera. Arrivando cioè alle gare con ancora l’idea di vincere o di lottare per il podio” racconta il Dottore in un’intervista a Gazzetta dello Sport. “Negli ultimi anni è stato così, tranne l’ultimo in cui abbiamo faticato. Sono comunque stato tre volte vice campione e, quindi, la prima e più importante  cosa è provare a finire competitivo”.

“In MotoGP ci facciamo il culo, poi gli ingaggi…”

Secondo il campione di Formula 1 Lewis Hamilton, finché voglia e motivazione sono al massimo, si può stare al top. “Ci ho pensato tante volte e… sono d’accordo con lui. Il nostro sport non è l’atletica leggera , il ciclismo, o il calcio. Quello che perdi invecchiando è soprattutto la motivazione, ma c’è anche un problema di fisico, perdi un po’ di prestazioni e ti devi allenare di più. Però, Hamilton in F.1, o noi nelle moto, da questo punto di vista siamo abbastanza fortunati, perché fino a 40 anni, se hai voglia, pur dovendo farsi di più il mazzo, fisicamente ci sei”. Diversamente dai big del Motomondiale, i protagonisti della F1 trattano rinnovi per cifre ben differenti. Hamilton, ad esempio, è intorno ai 45 milioni l’anno, Sebastian Vettel ai 32 e Max Verstappen 25. In MotoGP ad esempio, il più pagato con 12 milioni di euro l’anno è Lorenzo e Marc Marquez non è troppo distante. È giustificata questa enorme sproporzione di ingaggi? “Come abilità, classe, livello di rischio e livello di quanto ti devi fare il culo per stare lì davanti, non è giusto. Però va detto come l’automobilismo, la F.1, sia uno sport molto più famoso e globale del motociclismo, tutti hanno la macchina e pochi hanno la moto, e fa girare molti più soldi. Quindi ci sta”.

“Dovi mi preoccupa più Marquez”

In Qatar Rossi ha detto che Dovizioso lotterà ancora per il mondiale. “Per me i piloti da battere ora sono Dovizioso e Marquez. Quasi più Dovizioso, ma li metto sullo stesso piano perché Marquez ha la capacità di andare forte sempre. Io sinceramente sono un pochino “preoccupato”. Molto contento  della prima gara, ma non siamo ancora al loro livello . Arriveranno piste dove si soffre il grip al posteriore, dove noi saremo inferiori e si dovrà faticare. Ma spero, e credo anche, che con la versione 2018 dove soffriremo, lo faremo meno”. Sotto i riflettori di Losail anche l’abbraccio al parco chiuso con Dovizioso e la sensazione che i due si siano riscoperti in questi mesi. “Non ho mai avuto alcun problema con Dovizioso, che è sempre stato uno molto corretto. Ma ci conoscevamo poco, quindi è vero. Lui è un pilota serio  e, secondo me, siamo anche molto simili. Quel che mi è piaciuto  davvero tanto di Dovi è stata la sua grinta e voglia di non mollare mai. Prima del Mugello 2017 aveva fatto non so quanti anni in MotoGP e sembrava fosse  un pilota che non riusciva a vincere. E questa è una cosa che ti schianta psicologicamente. Invece non ha mollato e a 31 anni è diventato un supervincente.

“Dovi guida come a Lorenzo non viene”

Diversamente da Dovizioso, Lorenzo ha lasciato il Qatar con un pesante zero per un problema ai freni chelo ha costretto alla caduta. E guardando ai compagni di squadra, anche Maverick Vinales a Losail è stato lontano dalle prestazioni mostrate lo scorso anno al debutto con la Yamaha. Dovizioso come Rossi ‘ammazza compagni’? “Il paragone con Dovizioso per Lorenzo è molto difficile, Andrea sa guidare questa moto e in un modo che forse a Lorenzo non viene.  Però è presto, anche  se Lorenzo  dovrà fare qualcosa di importante. Ma devo dire che vedo un po’ più in difficoltà Lorenzo di Viñales. Secondo me, a livello di sviluppo moto ho così tanta esperienza e conosco talmente bene la Yamaha che posso aiutarli di più. Però sarà dura quest’anno con Maverick”. La Yamaha perderà Zarco. “È stata una scelta, ma non posso essere obiettivo perché, visto che lui voleva la mia moto, sono molto contento che la Yamaha abbia scelto di tenere me”.

In Argentina che succede? “Mi aspetto di essere veloce, nel 2017 è stata la gara migliore per Yamaha e ora siamo più competitivi. Anche se Ducati e Honda sono cresciute tanto” dice Valentino che, per come sta correndo e il feeling che ha con la M1, in tanti vedono in corsa per il Mondiale. “Sarebbe bello, mi piacerebbe e non ci manca niente. L’anno scorso avevamo proprio perso il «bene» della nostra moto, avevamo solo i difetti senza le cose positive. Invece ora continuiamo ad avere difetti, ma abbiamo ritrovato le cose positive. Nel 2017 Maverick e io abbiamo chiuso 3° e 5°, lottando fino a metà campionato. Possiamo fare di più, siamo più forti. Possiamo almeno giocarcela”,

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