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MotoGp, Valentino Rossi infinito: è il primo ad aver vinto due GP a distanza di 20 anni

Con la vittoria di Assen il Dottore fa incetta di record e diventa il pilota con il più lungo intervallo di tempo tra la prima e l’ultima vittoria in un Gran Premio del mondiale. Con i suoi 38 anni e 129 giorni è anche il più vecchio vincitore di una gara della MotoGP. Con la decima in Olanda, il pesarese balza a -7 dal leader Dovizioso in un campionato che si riapre ancora una volta.
A cura di Valeria Aiello
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Una vittoria ricca di significati per Valentino Rossi in Olanda, dove ieri ha rotto un lunghissimo anno di astinenza. Dopo Barcellona, il Dottore ha messo il suo decimo sigillo sul circuito olandese, dopo la feroce battaglia contro Danilo Petrucci, ormai arruolato tra le fila dei big. Il Dottore bacia il gradino più alto del podio di Assen dove ha vinto la sua prima gara stagionale, portando a quota 115 i trionfi in carriera. Centoquindici, come il bottino di punti messo insieme da Andrea Dovizioso che, complice la caduta di Maverick Vinales, è balzato in testa al mondiale. Per il pesarese il ritardo in campionato si assottiglia a 7 lunghezze in un mondiale incredibilmente aperto. “Non mi ricordo un anno così, solo una volta con Lorenzo e Stoner”, ricorda Valentino che, nell’ebbrezza euforica della vittoria, ripensa al 2009, quando dopo le prime sei gare i primi tre erano appaiati a 106 punti. Per il campione di Tavullia il mondiale non era certo chiuso ma adesso è più facile concentrarsi per far bene tra sette giorni Sachsenring, non prima di essersi goduto la sua decima ad Assen.

Valentino Rossi festeggia la sua decima vittoria ad Assen / Getty
Valentino Rossi festeggia la sua decima vittoria ad Assen / Getty

Incetta di record

Con la vittoria di Assen, Valentino Rossi alza ulteriormente l’asticella dei primati. Il Dottore è il primo pilota a vincere due Gp a distanza di 20 anni: dalla prima vittoria in carriera, a Brno, Gp della Repubblica Ceca 1996, sono infatti trascorsi 20 anni e 311 giorni, massimo lasso di tempo trascorso dalla prima all’ultima vittoria. Alle sue spalle, distante oltre 3 anni, c’è Loris Capirossi che con i suoi 17 anni e 49 giorni dalla prima in 125 al Gp di Gran Bretagna nel 1990 all’ultima in MotoGp nel Gp del Giappone 2007, viaggia in seconda posizione. Ma nella domenica di Assen, Capirex non è la sola vecchia gloria surclassata: con i suoi 38 anni e 129 giorni, Valentino è diventato il più vecchio pilota della MotoGp ad aver vinto un Gran Premio, scavalcando Troy Bayliss che, wild card nel 2006, a Valencia vinceva a 37 anni e 213 giorni, nello stesso anno in cui vinse il titolo di campione del mondo della Superbike, il secondo dei tre allori centrati in sella alla Ducati. Valentino Rossi è diventato anche il pilota italiano più vecchio vincitore di una gara della classe regina, superando Nello Pagani che dal Gp delle Nazioni del 1949 deteneva lo scettro tricolore con i suoi 37 anni e 328 giorni. Nella classifica assoluta di 500 e MotoGp, Valentino Rossi adesso è settimo dietro a Frantisek Stastny che vinse il Gp della Germania dell’est 1966 all’età di 38 anni e 247 giorni. Valentino potrebbe però scavalcarlo vincendo una delle ultime tre gare stagionali (Phillip Island, Sepang e Valencia) mentre per puntare ai piedi del podio dovrà aspettare almeno un anno. Ancora fuori portata i vecchi campioni della 500, con Ferguson Anderson leader dal Gp di Spagna 1953 a Montjuic con i suoi 44 anni e 237 giorni.

Carpe diem

Dopo Barcellona, quella di Assen è la seconda pista dove Rossi porta a dieci le vittorie in carriera. A quota 9 ci sono ancora Jerez e Mugello ma per quest’anno la decima è rinviata alla prossima stagione. All’orizzonte c’è il Gp di Germania al Sachsenring, giro di boa del campionato, dove il pesarese non vince dal 2009, quarto successo in MotoGp con quelli colti nel 2002, 2005 e 2006, quinto trionfo sull’Anello di Sassonia con la vittoria in 250 nel 1999. Ma al Sachsenring “sono 30-35 anni che vince Marquez” scherza, prima di far valigia. Del resto “i numeri sono belli ma alla fine servono a poco. Il presente, sono quelle due-tre ore dopo la vittoria le più belle, ho scoperto che corro solo per quelle”. Bisognerà quindi cogliere l’attimo, in un campionato che per Valentino si riapre ancora una volta, ora che con la Yamaha è riuscito a capire cosa non andava con la moto 2017 e a trovare una soluzione che gli ha permesso di tornare a guidare come gli piace. E chissà che il nuovo telaio non sia proprio l’ingrediente segreto della nuova “zuppa” mondiale che bolle a 20 anni dal primo titolo iridato.

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