MotoGP, Valentino Rossi: “Le scuse della Yamaha? Più che quelle, serve mettere a posto la moto”
Ancora una qualifica difficile per Valentino Rossi, la peggiore da inizio stagione per il pesarese che al Red Bull Ring deve accontentarsi di un’amara quattordicesima casella sulla griglia di partenza del Gp d’Austria. Per il Dottore il weekend di Spielberg è iniziato in salita, rimasto fuori dalle prime dieci posizioni complice la rottura della corona nelle libere 1, turno che si è poi rivelato determinante in combinata dei tempi considerate le cattive condizioni meteo che hanno caratterizzato le libere 2 e 3. “Sapevamo che sarebbe stata difficile ma non così” ha ammesso Valentino al termine della giornata.
Rossi: "Domani sarà dura"
Costretto ad affrontare le Q1, Rossi non è riuscito a far meglio del quarto tempo, restando tagliato fuori dalle Q2. “In Q1 ho sofferto con le gomme, la morbida era troppo morbida per cui è stato difficile gestire per più di due giri” prosegue il nove volte iridato che guarda alla gara di domani: “Domani sarà critica, le prime due o tre staccate in gruppo saranno complicate, ma speriamo di fare bene e di non perdere troppi punti in campionato. Anche una settimana fa eravamo su una pista difficile per le gomme ma alla fine è andata abbastanza bene. Zarco primo pilota Yamaha in griglia? È aiutato dal fatto che pesa meno, la settimana scorsa era lui in difficoltà ma qui è davanti”.
Scuse pubbliche dalla Yamaha
Attualmente secondo in classifica piloti con un ritardo di 49 punti dal leader Marc Marquez, Rossi è poi tornato sui problemi che affliggono la Yamaha. “Aspetto dalla Yamaha quello che chiedo da un anno. L’anno scorso avevo problemi con il telaio che oggi mi piace molto, invece adesso il problema resta la gestione elettronica del motore. Fino al 2015 lavoravamo con la centralina Yamaha ma dal 2016 con il software unico Marelli sono iniziati i problemi”. Impossibile non parlare degli attriti di questi giorni con i vertici di Iwata ai quali il pesarese non ha risparmiato pesanti critiche. In risposta, dal project leader di Yamaha MotoGP, Kouji Tsuya, sono arrivate anche le scuse pubbliche per i piloti: “Non sapevo delle scuse, almeno io non lo sapevo. L’ho saputo adesso e lo ringrazio. Anche se, dal mio punto di vista, più che chiedere scusa dovrebbero mettere a posto la moto. Serve che arrivino i risultati, sarebbe bello che arrivassero presto perché rispetto a Honda e Ducati siamo rimasti indietro”. D’altra parte, Tsuya ha ammesso che “la Yamaha sta lavorando e continuerà a lavorare senza sosta. I nostri piloti stanno affrontando grandi difficoltà e in questa gara partono indietro. A nome della Yamaha mi sento di dovergli chiedere scusa”.