MotoGP, Valentino Rossi: “Lorenzo o Viñales non fa differenza”
Il mercato piloti è al centro dei discorsi che animano il paddock del circuito delle Americhe di Austin dove da venerdì è sbarcato anche Albert Valera, il manager di Jorge Lorenzo, per quello che è facile immaginare sarà un intenso fine settimana di incontri con i vertici di Ducati e Yamaha. Lo spagnolo della Yamaha non ha ufficializzato l’accordo che fonti vicine a Borgo Panigale danno ormai per prossimo. In Yamaha, qualora Lorenzo abbia davvero deciso di passare in Ducati, è già delineato il piano B con Maverick Viñales anche se nessuna offerta è stata ancora formalizzata. A tessere le lodi del 21enne della Suzuki non solo Lin Jarvis, team principal della casa di Iwata, ma anche Valentino Rossi che al termine del venerdì di libere, nell’ipotesi di avere Viñales come compagno di squadra dalla prossima stagione, ha ammesso che lo spagnolo sarà un avversario difficile da battere nel prossimo futuro. Per il Dottore non ci sarebbe comunque nessuna differenza se Lorenzo decidesse di restare o al suo posto ci fosse Viñales a sostituirlo, così come Iannone o Pedrosa.
Per me, nessun c’è nessun problema – ha detto Valentino Rossi – Non c’è una grande differenza se Lorenzo rimane, o viene Viñales, oppure Iannone o Pedrosa. Di sicuro è vero che con Viñales sarà molto difficile, perché lui è molto giovane e ha un buon talento, e credo che diventerà ben presto uno dei top rider della MotoGP.
Penso che Viñales ha dimostrato anche oggi che può stare con i primi per tutta la stagione. Siamo stati su tre circuiti molto diversi e con la sua Suzuki è stato molto forte. Guida bene, è un pilota intelligente e ha capito come funziona in MotoGP. Credo che insieme alla sua moto, stiano crescendo molto.
Per me, la Suzuki è una moto molto buona dal punti di vista del telaio, simile alla Honda ma molto reattiva e precisa. L'anno scorso avevano il grosso svantaggio del motore, ma sembra che quest'anno abbiano migliorano molto. Ma ad ogni modo è anche vero che Viñales è più veloce di Espargaro, e questo vuol dire che ha trovato un modo per portare la moto al massimo”
Per il pesarese, il secondo turno di libere del Gp delle Americhe si è chiuso con il sesto tempo, staccato di soli 73 millesimi dal compagno di squadra che lo precede in classifica. Il Dottore ha identificato nella stabilità in frenata uno degli aspetti ancora da risolvere, ma il 46 del mondiale si sente competitivo in vista di domenica.
La seconda sessione non è andata male – spiega – Mi dispiace perché potevo fare secondo ma ho sbagliato, specie all’ultimo giro, ma alla curva 12 ho sbagliato e sono arrivato lungo. Stiamo lavorando perché è un po’ difficile fermare la moto, di sono delle frenate in cui ti fermi e altre volte no, quindi dovremo cercare di migliorare lì.
A parte questo, sono contento perché ho un buon potenziale, sono piuttosto veloce in tutti i settori e la moto si guida bene. Se riesco a metterli tutti insieme posso essere lì. E poi bisognerà vedere con le gomme. Sabato arriverà lo pneumatico più duro posteriore e quindi sarà importante per la agra e all’anteriore dobbiamo ancora decidere tra le tre gomme quella giusta – ha concluso.