MotoGP, Valentino Rossi: “Marquez? Con lui una storia mai risolta”
Fine settimana del Gp d’Italia ma prima di tornare in pista per il venerdì di libere, come di consueto, Valentino Rossi ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Sky Sport durante la quale il campione di Tavullia ha affrontato diversi temi, dai più personali a quelli tecnici, come ad esempio la crisi della Yamaha che sta complicando la stagione non solo di Valentino ma anche di Maverick Vinales.
"La Yamaha deve reagire come nel 2007"
Intervistato da Guido Meda, Rossi ha fatto un parallelismo tra il difficile campionato del 2007 al quale è seguito uno straordinario e vincente 2008 e questa stagione, anticipata da un complicato 2017. “Il Mondiale 2008 è uno dei più belli e importanti della mia carriera. Ero grande, lo metto al pari di quello del 2004 e del 2001. Sono i miei preferiti. Il 2007 era stato terribile per molti motivi. A Valencia, all'ultima gara era andata male, sono caduto. Dopo c'è stato un meeting, cruciale. Ho detto ai vertici della Yamaha di voler continuare con loro, ma la moto non andava e io volevo vincere. Avevo un interlocutore che era Masao Furusawa e capì la situazione. Rivoluzionò il reparto corse e la moto. Fecero tutti un grande sforzo, anche di riassetto interno, alcuni figure cambiarono, qualcuno rischiò anche il posto, ma quei cambiamenti radicali ci fecero fare degli step incredibili. In più fu importante passare da Michelin a Bridgestone”. E adesso? Rossi spiega: “Quest'anno ho un problema soprattutto di elettronica: Honda e Ducati hanno fatto uno step superiore sfruttando meglio la centralina, entrando da tutte le porte possibili. L'hanno sfruttata meglio e questo paga. Noi dobbiamo spingere fortissimo in quella direzione. questa è una moto bella da guidare, entra bene in curva, si ferma bene, ma il problema si presenta quando acceleri e lei scivola. Ci serve il tempo, per cui la speranza è quella di essere competitivi entro fine stagione, se va tutto bene. Ma la Yamaha deve fare come quella volta dopo Valencia, altrimenti ci mettiamo cinque anni”.
“Marquez? Con lui una storia mai risolta”
Nell’intervista si toccano temi caldi, anche di quanto accaduto con Marc Marquez in Argentina, in particolare nel dopo gara, quando il pilota della Honda è stato allontanato dal box Yamaha da Uccio Salucci: “Era un momento caldo – racconta Rossi – Uccio mi ha visto, mi conosce e ha capito che fare così era il male minore. È andata bene così. Non bisogna guardare solo quella cosa lì, io e Marc abbiamo una storia lunga dietro… Una storia mai risolta”. Parlando poi di Marquez come avversario, Valentino ha aggiunto: “Come tutti i grandi piloti ha alzato il livello, inventando ad esempio questa cosa della caduta-non caduta. Di cercare il limite anche a costo di cadere oppure di riuscire a parare cadute che di norma non sarebbero parabili. Il suo stile di guida è molto veloce, è il pilota che usa meglio la Honda, da questo punto di vista bisogna solo guardarlo e imparare. Se potrò batterlo con questa Yamaha? Certo, è una cosa che penso, però al momento mi sembra che la sua moto sia molto in forma oltre che lui, quindi è difficile, dobbiamo lavorare. Ma il bello del nostro sport è che le cose cambiano dalla mattina al pomeriggio, magari durante la stagione i nostri tecnici ci aiutano, riusciamo a fare uno step e riusciamo ad avvicinarci e a dargli un po’ fastidio”. Infine, parlando del suo futuro, Valentino ha chiarito: “Mi piacerebbe rimanere pilota per più tempo possibile, perché sono nato pilota e quindi mi rimarrà sempre dentro. Quando smetterò con le moto penso che avrò delle altre possibilità di correre, non al livello della MotoGP ma di fare della cose belle, come la 24 Ore di Le Mans, o la Dakar, anche se c’è da ragionarci un attimo perché mi piacerebbe restare in pista. E poi mi piacerebbe continuare in futuro con un team in MotoGP, abbiamo questa esperienza in Moto3 e Moto2 con Sky e ci sta piacendo molto. Quindi perché no? Anche se fare il team in MotoGP è tutto un altro impegno”.