MotoGP, Valentino Rossi: “Mugello fantastico ma comincia a diventare pericoloso”
Gran Premio d’Italia al Mugello e gara di casa per i piloti italiani del Motomondiale che durante il weekend potranno fare affidamento sulla spinta extra delle migliaia di tifosi che affolleranno le colline dell’autodromo toscano. Una marea pronta a supportare i propri idoli, a partire da Valentino Rossi, tra i protagonisti più attesi del weekend.
Tra le diverse domande arrivate nella consueta conferenza stampa pre-evento, alcune proprio sull’incredibile atmosfera che si respira in circuito ma anche sui rischi che un tracciato storico come quello del Mugello può riservare alle moderne MotoGP. A introdurre la questione è stato il campione in carica Marc Marquez. “È un argomento di cui parleremo in Safety Commission venerdì – ha premesso il campione di Cervera – . Il Mugello è uno dei circuiti più belli, perché segue la conformazione naturale del territorio, ma l’unico punto critico è la fine del rettilineo. Ne avevamo già parlato tra il 2013 e 2014, e hanno cambiato la posizione del muro, che in quel punto era molto vicino alla pista, e si parlava anche di modificare leggermente la salita, perché adesso la discesa inizia al punto di frenata, con le moto che si scuotono molto. Ne abbiamo parlato più volte ma ogni anno le moto sono sempre più veloci, per cui secondo me in futuro servirà fare qualcosa per rendere quel punto un po’ più piatto”.
“Sono d’accordo con Marc – gli fa eco Andrea Dovizioso – . Credo che sia un punto molto bello del circuito ma sia al limite. Dipende però anche dalle regole: le alette hanno cambiato molto il modo di percorrere quel punto e questo ha influenzato parecchio il comportamento in quel punto. Ma più che la pista in se stessa, se le moto continueranno a migliorare e la velocità sarà sempre più alta, credo che saremo davvero al limite”.
“Il Mugello è una pista fantastica, guidare qui è una sensazione grandiosa – ha ribadito anche Valentino Rossi – . Ma è una pista vecchio stile, e quindi in alcuni punti è anche pericolosa, perché si raggiungono velocità notevoli e non ci sono grandi via di fuga. La frenata alla prima curva è al limite perché, anche se è molto bella da fare, quando arrivi a 340-350 km/h comincia ad essere pericolosa per il salto che c’è. Forse andrebbe modificata leggermente ma non credo sia qualcosa di molto semplice: o si prova ad arrivare in quel punto un po’ più lenti, oppure si cerca di eliminare il salto, rendendo la pista più piatta”.