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MotoGP, Valentino Rossi: “Non corro per dimostrare che non sono vecchio”

Il pesarese: “Lo faccio per dimostrare a me stesso che posso rimanere al top. Nessuno si sarebbe aspettato una carriera così nel 1996”.
A cura di Valeria Aiello
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Nello stesso fine settimana in cui ha annunciato il rinnovo con la Yamaha che lo porterà a correre fino a 41 anni in MotoGP, Valentino Rossi ha conquistato l’ennesimo podio in carriera, regalando nella tappa di apertura del mondiale in Qatar, un’altra grandissima gara malgrado non sia  riuscito a giocarsi la vittoria con Andrea Dovizioso e Marc Marquez. Un terzo posto con cui si conferma eterno campione, da 23 stagioni di fila almeno una volta sul podio del mondiale, mettendo a tacere le polemiche ora che il suo contatto è stato ufficializzato per altre due stagioni.

Vale: "Non corro per dimostrare che non sono vecchio"

Domenica, dopo aver portato a quota 228 il record assoluto di podi in carriera, il Dottore è tornato a parlare del rinnovo e del suo prossimo futuro: “Non corro per dimostrare alla gente che non sono troppo vecchio, ma per dimostrare a me stesso che posso rimanere al top. Penso che sia la strada da percorrere” sono state le parole del campione di Tavullia a Speedweek. “Sarà impegnativo dal punto di vista fisico andare avanti per altri due anni. Dovrò allenarmi di più – aggiunge Rossi – Avere la fortuna di essere in un team fantastico aiuta le cose. Nessuno si sarebbe aspettato una carriera così nel 1996. L'amministratore delegato di Aprilia, Ivano Beggio, si fidava di me. Ero solo un ragazzino e non ci ho pensato molto. Invece, quando ho firmato il penultimo contratto due anni fa, ho pensato che forse era l'ultima volta. Immediatamente una specie di tristezza si è impadronita di me”.

Valentino Rossi in griglia di partenza in Qatar / Getty Images
Valentino Rossi in griglia di partenza in Qatar / Getty Images

Quanto alla trattativa, Valentino ha poi rivelato come è andata: “Yamaha mi ha detto a novembre, prenditi tutto il tempo che vuoi. Potevo rispondere istintivamente e dire "sì". Però ho pensato che se tutto fosse andato bene d’inverno avrei dovuto continuare davvero” ha raccontato il pesarese. “Quando si tratta di determinazione, sono all'altezza degli altri. Certo, la MotoGP richiede sempre di più oggi. Il livello è aumentato incredibilmente. Quest'anno, il campionato sarà probabilmente ancora più equilibrato che mai. Sulla carta almeno in dieci possono vincere”.

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