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MotoGP, Valentino Rossi: “Tutti dovrebbero imparare da Dovizioso”

Il pesarese sulla strepitosa stagione disputata dal forlivese della Ducati: “Ha vinto due gare in nove anni e sei in un anno. Non ha mai mollato e soprattutto non ha mai perso la fiducia in se stesso. Per riuscirci devi essere molto forte e equilibrato”.
A cura di Valeria Aiello
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Valentino Rossi e Andrea Dovizioso / Getty Images
Valentino Rossi e Andrea Dovizioso / Getty Images

La stagione 2017 disputata da Andrea Dovizioso è stata strepitosa, la migliore in MotoGP per il forlivese dal suo esordio nel 2008 in top class, scandita da 6 vittorie (Mugello, Barcellona, Red Bull Ring, Silverstone Motegi e Sepang) e altri 2 podi (2° in Qatar e 3° a Misano). Un’annata in cui DesmoDovi ha raggiunto Loris Capirossi al secondo posto nella classifica di piloti che hanno vinto più gare con la Ducati (sette successi come il campione di San Pietro Terme) dietro solo a Casey Stoner, fermo a quota 23 trionfi. Una stagione “magica” per dirla con le parole di Andrea, grande protagonista e l’unico pilota, alla fine, a rimanere in lotta contro Marc Marquez per il titolo iridato.

Rossi: "Tutti dovrebbero imparare da Dovizioso"

Con il titolo di vice-campione del mondo in tasca, Dovizioso può adesso godersi il meritato relax della pausa invernale. Sta di fatto che in uno sport dove con onesta, educazione, pacatezza si portano a casa medaglie con molta più difficoltà, i valori di un pilota che per anni ha patito le pressioni del paddock hanno trionfato oltre ogni aspettativa. Un insegnamento per tutti, a detta di Valentino Rossi che, parlando della stagione di Dovizioso, ha sottolineato come il percorso del forlivese dovrebbe essere un esempio per tutti, a partire dai team impegnati nel mondiale che dovrebbero lasciare ai giovani piloti il tempo di crescere e imparare.

Per me quella di Dovizioso è una storia positiva visti i periodi difficili che ha dovuto affrontare in carriera, specialmente in MotoGP – ha detto Valentino Rossi in un’intervista ad Auto Sport – Tutti dovrebbero imparare da lui perché non ha mai mollato, ma soprattutto non ha mai perso la fiducia in se stesso. Ha vinto due gare in nove anni e sei gare in un anno. Per fare questo, devi essere forte, bilanciato – prosegue il Dottore – Ovviamente c’è fretta di ottenere subito risultati, ma c’è bisogno anche del tempo. E questo vale non solo per la MotoGP ma per tutti gli sport. In ogni sport tutti vogliono subito il risultato. Non hai mai tempo”.

Non sono tutti Marquez

Eppure, secondo Thomas Luthi che nel 2018 esordirà in MotoGp con il team Marc Vds all’età di 31 anni dopo aver trascorso 16 stagioni tra 125, 250 e Moto2, nelle ultime stagioni i team avrebbero acquisito una maggiore consapevolezza dei tempi di maturazione dei piloti. “C'è stato un periodo che è stato incredibile, tutti cercavano piloti di 20 anni come Marc Marquez e Jack Miller” ha spiegato Luthi. “Credo che adesso si sia compreso che tutti sono come Marquez e che i piloti hanno bisogno di tempo per imparare. Per me è stato abbastanza difficile perché a 31 anni potrei sembrare troppo vecchio, senza più opportunità. Ma è anche molto bello vedere che un pilota coma Valentino a 38 anni è lì e vince le gare. Questo è di sicuro un aiuto”.

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