MotoGP, Valentino Rossi. Una stagione da quarto
Si conclude per Valentino Rossi l’anno di rientro in Yamaha dopo l’esperienza biennale in Ducati. Non un anno sabatico ma quasi una stagione di riabilitazione che il campione pesarese ha vissuto con grande spirito di rinnovamento. Una stagione di recupero per Rossi, per ritrovare quel feeling che con la Yamaha lo aveva portato a centrare quattro titoli mondiali in classe regina. Anni di dominio Yamaha che oggi fanno i conti con una Honda decisamente più competitiva. Tanti i progetti all’orizzonte con un bilancio da quarto nel campionato mondiale. Una posizione alla portata di Rossi, che il Dottore ha centrato in una stagione in cui il rookie Marc Marquez ha impressionato per precocità e fame di risultati.
Alla prima gara della stagione Rossi è sul podio. Un’emozione che Valentino non contiene davanti al pubblico del Qatar. Con a lui sul podio il suo compagno di squadra Jorge Lorenzo, in una formazione che dovrà dare battaglia alle due Honda dei due spagnoli. Ma il ritorno al vecchio amore tradito non è di quelli perfetti.
Losail Qatar – Commercial Bank Grand Prix of Qatar, 7 aprile 2013
La M1 di Valentino Rossi durante la stagione ha mostrato non pochi problemi, specialmente in frenata, che hanno complicato un campionato che Rossi affronta penalizzato su quella che è la sua specialità. Dopo aver chiuso sesto in Texas e quarto a Jerez, la Yamaha soffre una battuta d'arresto in Francia dove il pesarese chiude dodicesimo, mentre Lorenzo è settimo. Lo stesso Rossi, più di una volta ha lamentato problemi nel fermare la moto. Il Mugello quest’anno per Rossi si trasforma in una domenica nera, con una caduta al primo giro per un contatto al Alvaro Bautista. Lo spagnolo chiude Rossi alla curva del Poggio Secco trascinandolo nella ghiaia del tracciato toscano. Un amaro zero per il Dottore nel GP di casa.
Il trionfo di Valentino Rossi è invece ad Assen, GP d'Olanda, il tempio delle due ruote. Valentino passa primo sotto la bandiera a scacchi in una domenica dove difficile, con Marc Marquez e Cal Crutchlow a dividere un podio che ripaga il Dottore di tante delusioni maturate negli anni in Ducati. Una gara speciale sotto tanti punti di vista. Anche perché la vittoria mancava dal 2010. Forse la vittoria più difficile nella carriera del pilota pesarese. Un’abitudine che Valentino aveva perso e che ad Assen risolleva il morale del Dottore.
Assen, Olanda – Iveco TT Assen, 29 giugno 2013
La gara di Laguna Seca, GP degli Stati Uniti, è entusiasmante. Ad accenderla è Marc Marquez che su Valentino Rossi si esprime in una replica del sorpasso al cavatappi che lo stesso Dottore aveva inferito a Casey Stoner, che all’epoca non la prese troppo bene. La tappa californiana per Rossi è un terzo gradino del podio, e nella quale, sorpasso a parte, non aveva il passo per tenere testa al rookie della rookie della Honda e un brillante Stefan Bradl su LCR Honda.
Laguna Seca, California, USA – Red Bull U.S. Gran Prix, 21 luglio 2013
Valentino durante la stagione se la vede con quella seconda linea, tra Cal Crutchlow e Alvaro Bautista. I top riders sono un passo più in là, e quando ne viene a mancare uno, Valentino è lì pronto a salire sul podio. Proprio coma avviene a Phillip Island, quando trova termine la serie interminabile di quarti posti.
Phillip Island, Australia – Tissot Australian Gran Prix, 20 ottobre 2013
L’errore nella finestra del flag to flag in Honda HRC che ha portato alla squalifica di Marc Marquez dalla gara, ha permesso a Rossi di recuperare la posizione e portarsi sul terzo gradino del podio del GP d’Australia. L'ultima tappa, quella di Valencia conclude una stagione che per Valentino Rossi significa buttarsi alle spalle il passato e che nel round spagnolo si materializza in una scelta che lascia quantomeno perplessi. Quella di licenziare il suo capotecnico Jeremy Burgess con il quale condivideva l’esperienza motomondiale prima in 500 e poi in MotoGP. Una svolta per tentare l’ultimo assalto al decimo titolo mondiale.