MotoGP, Valentino Rossi vola ad Aragon ma l’ultima parola spetta ai medici spagnoli
Per poter correre ad Aragon, giovedì Valentino Rossi dovrà sottoporsi alla visita medica obbligatoria per ricevere l’idoneità a scendere in pista. “Ho deciso di partire e provare a guidare la mia M1” ha detto il pesarese dopo il controlli medici di questa mattina che hanno confermato il progresso della riabilitazione della gamba destra. Chi lo ha incontrato durante i test privati degli ultimi due giorni a Misano, riporta che Valentino ha riacquistato la completa mobilità del ginocchio mentre alla caviglia mancherebbero pochi gradi per la perfetta efficienza.
Giovedì la visita medica obbligatoria
A meno di tre settimane dall’incidente con la moto di enduro, il campione di Tavullia tenta l’impresa. A suo favore giocano il duro lavoro di fisioterapia e preparazione atletica ma l’ultima parola sul suo rientro ad appena 22 giorni dalla frattura di tibia e perone spetta al responsabile medico del circuito di Alcaniz. Da regolamento, infatti, Valentino dovrà ricevere l’ok a correre e l’esame prenderà in considerazione le condizioni fisiche generali e la capacità di deambulazione senza le stampelle. Al test dei medici assisterà anche il prof. Xavier Mir, responsabile medico della MotoGp insieme al dott. Angel Charte.
Alla visita assisterò anch’io, ma potrò solo fornire un consulto e dare la mia opinione, la parola ultima sarà del responsabile medico del circuito. L’esame si baserà sulle ultime radiografie fatte da Valentino, nonché dalla sua deambulazione: se è in grado di camminare senza stampelle, se piega la gamba, se ha forza sufficiente nell’appoggio dell’arto – sono state le parole del dott. Mir come riportate dalla rosea Gazzetta.
Il rientro a 22 giorni dall'incidente
Solo dopo aver superato quest’ultimo step, Rossi potrà tornare in sella alla sua Yamaha: “Solo la pista mi darà la vera risposta” ha ammesso, prima di volare in Spagna. Saranno dunque le prime libere di venerdì (quando, peraltro, le previsioni meteo danno pioggia) a fargli capire realmente se sarà in grado di affrontare un Gran Premio di 23 giri o se lasciare che il pilota olandese Michael Van der Mark lo sostituisca per il resto del weekend. “Guidare la M1 sarà la sfida più grande” ha aggiunto il Dottore, cui non resta che attendere l’esito della visita medica obbligatoria di domani per poi comprendere se la convalescenza di appena tre settimane sarà sufficiente a sopportare le sollecitazioni alla guida della sua M1.