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MotoGP, Valentino Rossi: “Yamaha ok nel time attack. Marquez? La caduta in un punto pericoloso”

Il pesarese 5° al termine della prima giornata di prove libere del GP di Thailandia: “La moto sta funzionando bene anche se sul passo ci sono i soliti che vanno bene”.
A cura di Valeria Aiello
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In molti si aspettavano di vedere davanti le Honda o le Ducati e invece, nonostante i due lunghi rettilinei che caratterizzano il primo e secondo settore di Buriram, a dominare la prima giornata di prove libere del GP di Thailandia sono state le Yamaha. Le M1 hanno infatti mostrato un grande stato di forma già nelle libere 1, confermato nel secondo turno dal miglior tempo di Fabio Quartararo, volato al comando della combinata davanti ai compagni di marca Maverick Vinales e Fabio Morbidelli. A detta del rookie francese, che alla vigilia ha messo subito in chiaro di essere interessato solamente a spremere tutto il potenziale della sua M1, ci sono ancora margini di miglioramento in vista del weekend. “Abbiamo alcune idee con la squadra per migliorare le sensazioni” spiega il piccolo Diablo, sempre più al centro delle voci di mercato che parlano di un possibile interessamento da parte della Ducati in vista del 2021.

Rossi: "Yamaha ok nel time attack"

A completare il quartetto Yamaha del day-1 thailandese è Valentino Rossi, 5° a fine turno e scavalcato di appena 35 millesimi dalla ducatista Jack Miller. “La moto sta funzionando bene, soprattutto per il time attack – premette il Dottore a fine giornata -. Per quanto riguarda il ritmo invece, ci sono i soliti Marquez, Dovizioso, Miller, Rins e altri che hanno un buon passo, ma sembra che sul giro secco riusciamo a esprimerci meglio. Abbiamo fatto prove comparative tra i diversi forcelloni e marmitte perché ad Aragon abbiamo sofferto molto con il grip, per cui stiamo di cercando di capire perché e come migliorare”.

Valentino Rossi al box / Getty
Valentino Rossi al box / Getty

A Rossi è stato poi chiesto anche un commento sulla brutta caduta rimediata nelle libere 1 da Marc Marquez alla curva 7. “È un punto pericoloso, anche nei test dello scorso anno qualcuno era caduto – è l’analisi fatta dal 46 che sulla dinamica dell’incidente ha concluso – . Qui le gomme sono molto dure e quando arrivi lì dopo tante curve a sinistra e devi andare subito a destra, nel cambio di direzione la moto scivola molto. Marc era al suo primo giro e ha fatto questo cambio di direzione un po’ troppo veloce, e la moto gli è partita dietro”.

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