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MotoGp, Yamaha rivela la causa della rottura del motore di Valentino Rossi al Mugello

Un problema elettronico legato al comportamento del limitatore di giri della nuova centralina unica ha provocato la rottura del motore del pesarese al nono giro del Gp d’Italia. La stessa causa ha danneggiato il propulsore di Lorenzo esploso nel warm up. Come misura precauzionale, i propulsori utilizzati nel round tricolore verranno adoperati sono in prova. Modificata l’impostazione del limitatore in vista del round di Barcellona di questo fine settimana.
A cura di Valeria Aiello
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La fumata dagli scarichi della M1 di Valentino Rossi al Gp d'Italia / Getty
La fumata dagli scarichi della M1 di Valentino Rossi al Gp d'Italia / Getty

Yamaha ha rivelato che si è trattato di un problema elettronico legato al comportamento del limitatore di giri della nuova centralina unica adottata a partire da questa stagione in MotoGP a causare la rottura dei due motori al Mugello. Jorge Lorenzo è stato primo ad aver avuto il problema, durante il warm-up, mentre Valentino Rossi era stato costretto al ritiro durante il nono giro del Gp d’Italia.

Dopo i problemi tecnici al Mugello, i due motori difettosi sono stati consegnati al YMC per le indagini – ha detto Kouji Tsuya, project leader di Yamaha YZR-M1 – Dalla nostra indagine dettagliata dei motori, dei dati di telemetria e dei relativi sistemi abbiamo identificato la causa delle due rotture.

Le rotture sono state provocate da un problema elettronico legato al limitatore di giri che ha danneggiato valvola e pistone. La causa del guasto al propulsore sia per Jorge che per Valentino è stata la stessa. Per essere chiari, non ne è stato un componente del motore, né un cedimento strutturale, è stata puramente una questione di controllo elettronico.

La rottura di Valentino è stato causata da un accidentale fuorigiri in accelerazione che si è verificato che al saltellamento alla fine dello scollinamento del rettilineo principale. Questa rottura non era in alcun modo collegata all'errore commesso da Valentino alla curva della San Donato il giro precedente.

Abbiamo una storia grande di affidabilità e questo aspetto non cambia dopo questo incidente; i motori non hanno avuto problemi ma non eravamo a conoscenza del diverso comportamento del software della centralina unica, che ha fatto lavorare il limitatore di giri in un modo diverso rispetto allo scorso anno. Abbiamo impostato il limitatore di giri utilizzando i dati dello scorso anno, esattamente allo stesso modo come abbiamo fatto l'anno scorso, ma non siamo riusciti a essere consapevoli del fatto che il software ha lavorato in un modo diverso.

Il motore di Valentino era il più fresco dei tre che sono stati punzonati della dotazione motori assegnata, quindi dopo la rottura del motore di Jorge nel warm up non vi era alcun motivo di prendere in considerazione la sua sostituzione. Inoltre non siamo riusciti a identificare il problema elettronico nel motore di Jorge in un breve lasso di tempo.

Il Mugello è uno dei circuiti più critici a causa del saltellamento sullo scollinamento del rettilineo e il regime del motore in questa circostanza diventava più alto. Abbiamo compreso questo aspetto attraverso questo incidente e già modificato l'impostazione del limitatore di giri, in modo che sia ok in Catalunya.

Da regolamento, i piloti Yamaha, come quelli di Honda e Ducati hanno sette motori a disposizione per l’intera stagione, con sviluppo congelato. In seguito alle rotture del Mugello, la preoccupazione è che nei propulsori del costruttore nipponico ci possa essere un errore di progettazione. Tsuya ha escluso questa ipotesi, sottolineando che l'impostazione limitatore di giri è stata modificata e che non ci sono preoccupazioni circa progettazione e la produzione dei motori rimanenti. Tuttavia, nel caso in cui gli altri i motori utilizzati durante il fine settimana del Mugello siano stati sottoposti a sforzi eccessivi, questi propulsori verranno utilizzati esclusivamente nei turni di prova.

Come misura precauzionale, gli altri motori già utilizzati sia da Valentino che da Jorge al Mugello saranno adoperati esclusivamente per le sessioni di prove, fino a quando i loro cicli di vita non saranno completati – ha aggiunto Kouji Tsuya.

Siamo consapevoli del problema elettronico che ha causato le rotture del Mugello, quindi non sarà necessario intervenire sui motori rimanenti che non sono ancora stati punzonati. Abbiamo ancora abbastanza motori a disposizione per il resto della stagione. Abbiamo già messo a punto una contromisura, quindi siamo sicuri che le rotture del Mugello non si ripeteranno".

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