Motomondiale 2001/2005: l’impero di Valentino
Sono pochi i piloti che nella storia del Motomondiale sono riusciti a dominare un’intera stagione, riuscendo quasi sempre a conquistare la vittoria o, nel peggiore dei casi, salire sul podio occupando la seconda o la terza piazza. Ancora più raro è il caso in cui questo dominio si sia verificato nella classe regina del campionato mondiale. Ma c’è stato addirittura chi ha prolungato questa netta supremazia per più stagioni consecutive: in principio fu il grande Giacomo Agostini, poi ci fu Mick Doohan, e l’ultimo in ordine temporale fu Valentino Rossi. Sono questi gli unici tre centauri ad aver prolungato il proprio regno nella classe di maggior cilindrata del Motomondiale oltre i 4 anni.
Il Re della classe regina
Il Dottore, infatti, tra il 2001 e il 2005 fu l’imperatore della classe regina (prima 500cc poi MotoGP), non solo per i 5 titoli iridati portati a casa, ma anche per l’impressionante superiorità, testimoniata dai risultati, messa in evidenza ad ogni Gran Premio. In questo quinquennio il fenomeno di Tavullia nelle 81 gare disputate è riuscito a salire sul podio ben 71 volte (nell’87,65% dei GP), piazzandosi sul gradino più alto in 51 occasioni, cioè nel 63% dei casi.
2001: nascita di un impero
Andando nel dettaglio, nel 2001 Valentino prese parte all’ultima stagione prima della sostituzione della 500cc con la MotoGP. Il Dottore in sella alla Honda ottiene 11 vittorie (Giappone, Sudafrica, Spagna, Catalogna, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Portogallo, Pacifico, Australia, Malesia e Brasile), un secondo posto in Olanda, un terzo posto in Francia, quattro pole position (Sudafrica, Spagna, Italia e Catalogna) e 325 punti iridati. Grazie a questo impressionante bottino vince il terzo titolo iridato in carriera (il primo nella classe regina) davanti al suo rivale Max Biaggi su Yamaha.
2002: il primo campione della MotoGP
Il 2002 fu invece il battesimo della nuova classe regina del Motomondiale, vale a dire la MotoGP, caratterizzata dai nuovi motori a quattro tempi da 990 cm³. Rossi, alla guida della nuova RC211V a cinque cilindri, ottiene anche in questo caso 11 vittorie (Giappone, Spagna, Francia, Italia, Catalogna, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Germania, Portogallo, Brasile e Australia), quattro secondi posti (Sudafrica, Pacifico, Malesia e Comunità Valenciana) e 355 punti nella classifica iridata, che gli consentono di vincere il quarto titolo mondiale sempre davanti al romano Max Biaggi. Valentino diventa così l’unico pilota ad aver vinto l’alloro in tutte e quattro le classi del campionato mondiale cui ha preso parte.
2003: la “stagione perfetta”
Nell'anno successivo vince nuovamente il titolo con 357 punti, nove vittorie (Giappone, Spagna, Italia, Repubblica Ceca, Portogallo, Brasile, Malesia, Australia e Comunità Valenciana), cinque secondi posti (Sudafrica, Francia, Catalogna, Germania e Pacifico), due terzi posti (Olanda e Gran Bretagna), concludendo tutte le gare in programma salendo sul podio. Sarà dunque per lui il quinto titolo iridato (il terzo consecutivo nella classe regina) ma questa volta davanti ad un altro pilota della Honda, lo spagnolo Sete Gibernau.
2004: il primo acuto in Yamaha
La stagione 2004 è quella del passaggio di Rossi dalla Honda alla Yamaha. Il marchigiano con la casa di Iwata firma un contratto di 12 milioni all'anno, più altri 3 milioni derivanti dagli sponsor, e si porta dietro gran parte dei tecnici della vecchia squadra, come il capotecnico australiano Jeremy Burgess (già plurititolato ai tempi di Mick Doohan) e la musica non cambia. Nel corso della stagione ottiene nove vittorie (Sudafrica, Italia, Catalogna, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Portogallo, Malesia, Australia e Comunità Valenciana), due secondi posti (Repubblica Ceca e Giappone). Il Dottore vince dunque ancora una volta il mondiale davanti a Sete Gibernau rimasto alla Honda, con 304 punti iridati, riportando la Yamaha sul tetto del mondo a dodici anni di distanza dall’ultima affermazione dello statunitense Wayne Rainey.
2005: Mondiale chiuso con largo anticipo
Il dominio di Rossi continua anche nel 2005 quando conquista 11 vittorie su 17 gare (Spagna, Cina, Francia, Italia, Catalogna, Paesi Bassi, Gran Bretagna, Germania, Repubblica Ceca, Qatar e Australia), 16 podi complessivi (tre secondi posti (Portogallo, Malesia e Turchia) e due terzi posti (Laguna Seca e Comunità Valenciana). Riuscirà dunque a vincere la competizione con 367 punti (settimo titolo iridato) davanti a Marco Melandri, al suo primo anno in sella alla Honda, divenendo così campione del mondo con ben quattro gare di anticipo.