Mugello, bodyguard in azione al box di Lorenzo e Marquez. Rossi smorza i toni
Con la prima giornata di libere che ha visto svettare Andrea Iannone in sella alla Ducati, l’attività al Mugello è finalmente iniziata, ma a finire sotto i riflettori del Gp d’Italia sono anche questioni che hanno poco a vedere con la sfida in pista. Per il round tricolore del mondiale, Dorna ha deciso di rafforzare le misure di sicurezza, mettendo a disposizione di Jorge Lorenzo e Marc Marquez due persone in più a testa, un bodyguard e un altro vigilante specializzato, addestrati a intervenire qualora la situazione si dovesse complicare. Il timore è che lo scontro della passata stagione tra Valentino Rossi e i due spagnoli sia una vicenda non ancora metabolizzata dai tifosi del pesarese. Tuttavia, a parte qualche striscione dai toni più accesi, come quello che recitava “Dio perdona, il Mugello no!”, oggi in circuito non si è notato nulla di strano, se non fosse stato per i guardaspalle ben visibili davanti al box Yamaha, meno a quello Honda.
Rossi smorza i toni: "Servirebbero più a me"
Sia Lorenzo che Marquez hanno parlato dei bodyguard durante la conferenza stampa di giovedì. Marc ha detto di aver informato Dorna di “non volerli e non averne bisogno”, mentre Lorenzo ha spiegato che anche se fuori dal paddock potrebbero essere necessari, perché “in Italia ci sono molti tifosi e non si può mai sapere come possono reagire”. Sulle guardie del corpo per i due spagnoli ha detto la sua anche Valentino Rossi.
La verità è che servirebbero più a me – dice Rossi, riferendosi alla marea gialla pronta ad avvicinarlo ad ogni suo spostamento – Lo scorso anno ho fatto davvero fatica. Era più una battaglia arrivare dal motorhome al box che quella in pista.
Non penso che servano, è più il casino che si crea che quello che poi succede – ha aggiunto – È una questione di intelligenza, l’importante è che i tifosi non esagerino. Per i piloti serve rispetto, come per i calciatori, i tennisti e gli sportivi in generale.