Mugello. Gioie e dolori del Dottore
Nove vittorie, di cui sette consecutive in MotoGP possono bastare per definire l’Autodromo Internazionale del Mugello la pista per eccellenza di Valentino Rossi. I numeri della carriera del pilota pesarese sono stupefacenti, quasi incredibili. Per trovare la possibilità di un confronto bisogna scomodare Giacomo Agostini, Mike Hailwood, Carlo Ubbiali o Mick Doohan ma tentare dei paralleli è quasi impossibile viste le enormi differenze nel motociclismo. Dal suo esordio in 125, Valentino Rossi sul circuito del Mugello è un sisma per il campionato mondiale delle due ruote. Se il circus era abituato a piloti estroversi e senza peli sulla lingua, la carica di allegria di cui è portatore Valentino Rossi nella stagione 1997, associata a un look singolare, rappresenta una novità assoluta. Tutto ciò che lo riguarda catalizza l’attenzione degli appassionati e degli addetti ai lavori, conquistati dalla sua contagiosa spontaneità, dalla guida talvolta sopra le righe, dai fantasiosi festeggiamenti del dopo gara, presto divenuti una consuetudine. Ogni trovata del pilota pesarese testimonia un modus vivendi genuino e autoironico, proprio di chi vive le corse senza stress facendone prima di tutto un divertimento.
La bambola “Skiffer” – La prima a prestarsi a una delle gag di Valentino Rossi fu una bambola gonfiabile, nel 1997. In quell’anno il giovane Valentino Rossi aveva appena 18 anni ma la rivalità con Max Biaggi era già nell’aria. Il pilota pesarese, dopo essere passato per primo sotto la bandiera a scacchi del Mugello, fa un giro d’onore portando a cavalcioni sulla sua Aprilia una bionda gonfiabile vestita da Claudia “Skiffer”, storpiatura del nome ironicamente voluta, per prendere in giro il pilota romano che in quel periodo avrebbe avuto un presunto flirt Naomi Campbell, la modella non più al top ma chiacchieratissima, e più volte aveva dichiarato che si sarebbe presentato a un GP accompagnato da lei. Fu un successo clamoroso, una moda che nasceva. La vittoria del Mugello e una stagione perfetta portano Rossi a ottenere il primo titolo mondiale in sella all’Aprilia RS 125. Il pilota pesarese nella stagione del 1997 centra undici vittorie, un secondo posto in Austria e un terzo posto in Repubblica Ceca ed già destinato alla classe 250.
Lo scontro con Soldano – Se al debutto in 250 la pioggia caduta sul circuito toscano rovinò le speranze di vittoria di un esordiente Rossi, nel 1999 il pilota di Tavullia non si fa sfuggire l’appuntamento con il podio. In sella alla sua Aprilia, centra la sua seconda vittoria diventando il primo pilota a vincere al Mugello sia in 125 che in 250. L’arrivo in impennata, bagno di tifosi che invadono la pista anche della classe 250 e la caduta nel giro d’onore dopo lo scontro con il fotografo Gigi Soldano. Nel 1999 Valentino festeggia il suo secondo titolo mondiale, dopo aver centrato nove vittorie, due secondi posti in Olanda e a Imola e un terzo posto in Argentina.
Capirossi vs Rossi vs Biaggi – La gara del 2000 è ricordata come una delle più belle della classe 500 cc. È di scena la prima vera battaglia tra Loris Capirossi, Valentino Rossi e Max Biaggi, antipasto di stagioni indimenticabili. Per Valentino Rossi è il primo anno nella classe regina in sella alla Honda. Al via Capirossi non sfrutta la pole beffato da Kenny Roberts Jr e Valentino Rossi. Poche curve e gli italiani tornano protagonisti, con il Dottore in testa davanti a Capirex che non fa attendere la risposta. Il pilota di Sito Pons torna in testa con un sorpasso impossibile all’Arrabbiata 1. Nei passaggi successivi è bagarre tra i due piloti italiani che si scambiano sorpassi alla San Donato. Rossi a quattro giri dal termine, passa in testa alla Scarperia, ma il Correntaio tradisce il pesarese: Rossi entra troppo forte, perde l’anteriore e si ritrova nella via di fuga. Chiuderà dodicesimo con la tribuna in assoluto silenzio. Magra consolazione… anche Biaggi volerà a terra, ma alla Scarperia, lasciando a Loris Capirossi il gradino più alto del podio.
Multa per eccesso di velocità – Dopo la sfortunata gara del 2001 in cui Valentino Rossi cade al penultimo giro sull’asfalto bagnato, nel 2002 il pesarese ci riprova. Parte dalla pole e centra una vittoria di forza, chiudendo davanti a Max Biaggi a oltre 2 secondi. Per Rossi il gradino più alto del podio, la quarta vittoria stagionale e il record di primo pilota a vincere in tutte le classi sul circuito toscano. È davvero l’occasione giusta per mettere in scena una delle gag più famose, in cui Valentino viene multato da due vigili per eccesso di velocità, quella che la sua Honda avrebbe in più rispetto alle moto avversarie.
Un podio tutto italiano – Una gara esaltante quella del 2003. Emozioni dal primo all’ultimo giro con i tre italiani, Rossi, Capirossi e Biaggi che regalano sorpassi, bagarre e un ritmo insostenibile per tutti gli altri piloti. È il primo podio tutto italiano della classe regina al Mugello. Rossi chiude primo in sella alla sua Honda RC211V, mantenendo il sangue freddo nonostante gli attacchi dei due italiani e centra una stupenda vittoria davanti a Loris Capirossi e Max Biaggi. Con questo risultato, sommato alle altre otto vittorie, i cinque secondi posti e i due terzi posti, Valentino Rossi, al suo ultimo anno in Honda, vince per la quinta volta il titolo mondiale.
La prima vittoria in Yamaha – Il 2004 per Valentino Rossi è il primo anno in sella alla Yamaha. Il pilota di Tavullia che si presenta sul tracciato toscano indossando un casco “di legno” a ironizzare sui due quarti posti ottenuti nei due Gran Premi precedenti. Pubblico da record per la quarta tappa del MotoGP e il trionfo del pesarese al termine di una delle gare più insolite e spettacolari. Gomito a gomito con Sete Gibernau fino all’arrivo di una fitta pioggia. Gara sospesa. Si riparte per completare i sei giri mancanti e Rossi, nonostante la pista scivolosa accumula un distacco importante dai suoi rivali e riesce nell’impresa di regalare alla Yamaha la vittoria sul circuito toscano, cosa che non accadeva dal 1991, quando Wayne Rainey chiuse in testa il GP d’Italia.
Poker italiano – Nel 2005 Valentino Rossi arriva al Mugello da leader del Mondiale con tre successi in quattro gare. Partenza dalla pole per il pilota pesarese che sarà impegnato in una delle battaglie più entusiasmanti della storia della classe regina. Valentino non azzecca la partenza ma riesce a portarsi al comando della gara già al primo giro balzando prima in terza posizione con un sorpasso alla Casanova su Checa e poi in prima, con i sorpassi su Gibernau e Capirossi. Tre italiani al comando dopo la caduta di Gibernau alla Scarperia-Palagio, e Rossi, Biaggi e Melandri racchiusi in poco più di mezzo secondo. Al nono passaggio inizia la bagarre: Melandri passa Biaggi e Rossi. Al decimo giro Rossi risponde passando Melandri all’uscita della seconda Arrabbiata. A nove giri al termine il Corsaro si fa più battagliero e comincia ad attaccare il pilota della Yamaha ovunque, e con una manovra decisa al sedicesimo giro, passa il pesarese alla curva Savelli. A tre giri dalla fine Rossi passa nuovamente Biaggi alla Casanova e riesce a prendere un margine sufficiente per tenere il Corsaro dietro di sé. Alle loro spalle Melandri e Capirossi accendono un altro duello spettacolare per il terzo gradino del podio. Per la quarta volta su cinque gare Valentino passa per primo sotto la bandiera a scacchi, seguito da Max Biaggi, Loris Capirossi e Marco Melandri, in un podio a quattro che esalta la tecnica e il coraggio dei nostri portabandiera. Al termine della stagione il pilota di Tavullia porterà a casa il titolo di Campione del Mondo, il quarto in MotoGP e il sesto della sua impressionante carriera.
Vittoria con colpo di scena – Il Dottore è reduce da tre turni negativi ma al Mugello ormai vince da quattro anni consecutivi. Rossi è pronto a scattare dalla terza casella preceduto dalle Ducati di Sete Gibernau e Loris Capirossi. Valentino parte benissimo ma non riesce a scappare via. Sete Gibernau lo incalza e poi, addirittura lo passa, ammutolendo i 100 mila spettatori del Mugello. La gara si fa complicatissima, ma anche incredibilmente spettacolare. Rossi si rimette in prima posizione e cerca di forzare il ritmo ma Gibernau non molla. A nove giri dalla fine l’impensabile. Rossi sbaglia la staccata della San Donato e si ritrova in quinta posizione. Recuperata la concentrazione il Dottore a sei giri dalla fine rimonta, sorpassando prima Gibernau, poi Melandri e alla Casanova-Savelli Nicky Hayden. Resta solo Capirossi davanti a lui. Da questo momento la gara diventa una questione a due. Rossi spreme ogni cavallo della sua M1 e riesce a tallonare Loris che chiude tutte le porte. A due giri dalla fine Valentino si riporta in testa e alza il ritmo. Ultimo giro pauroso. Capirossi tenta di passare Rossi con una staccata spaventosa alla San Donato ma Loris non riesce a mantenere la corda e Valentino ripassa all’interno. Il Dottore chiude primo con qualche metro di vantaggio su Capirossi.
Come Mick Doohan – Dopo due anni di bagarre, nel 2007 Valentino Rossi non lascia spazio agli avversari. Parte dalla terza casella ma al primo giro è settimo. Le Suzuki di John Hopkins e Chris Vermeulen sono subito nel mirino. Quando mancano ancora 19 giri al termine, Valentino passa le due Sukuzi e si mette all’inseguimento della Honda del team Gresini guidata da Marco Melandri. Cade Capirossi. Al giro successivo il Dottore risucchia Melandri e si porta in terza posizione. La bagarre dei piloti di testa, Casey Stoner e Dani Pedrosa, permette all’italiano della Yamaha di recuperare terreno e di portarsi a ridosso dei primi. Al diciassettesimo giro, Valentino punta Stoner e lo passa, resta solo Pedrosa davanti. Al quindicesimo giro Rossi passa anche la Honda di Dani Pedrosa e si porta al comando. Il Dottore andrà a centrare una vittoria in solitaria con tre secondi di vantaggio su Pedrosa, eguagliando il record di Mick Doohan che sul circuito del Mugello vinse per sei anni consecutivi.
Il record nei record – Vincere per sette anni consecutivi in MotoGP al Mugello non è da tutti. Nel 2008 Valentino Rossi riesce in questa impresa passando per primo sotto la bandiera a scacchi del circuito toscano. Il pesarese che scattava dalla pole, perde qualche posizione in partenza. Ma è bastato qualche giro per liberarsi di Nicky Hayden e Loris Capirossi e andare a riprendere Dani Pedrosa e Casey Stoner. Dopo tre giri, Rossi è in testa alla gara e gira ad un ritmo impressionante, concludendo davanti a Stoner, Pedrosa. Una vittoria da record per il Dottore che porta a sette le vittorie consecutive nella classe regina sul tracciato del Mugello, a nove il record dei successi personali consecutivi su questa pista e a 91 il numero di vittorie complessive, secondo pilota più vincente di sempre alle spalle di Giacomo Agostini. E come se non bastasse, quella domenica rimane nella storia come una giornata indimenticabile per il motociclismo azzurro che, per la prima volta, grazie anche alle vittorie in 125 di Simone Corsi e in 250 di Marco Simoncelli, trionfa in tutte e tre le classi nel Gran Premio di casa. Una tripletta storica, se si pensa che si è verificata solo in 14 occasioni in 59 anni di Motomondiale.
Casey rompe l’incantesimo – La serie incredibile di vittorie consecutive sul tracciato toscano si conclude nel 2009, quando Valentino Rossi chiude terzo al termine di una gara con il flag to flag, dopo la partenza “asciutta” e il cambio moto in corsa. A salire su gradino più alto del podio è Casey Stoner in una delle gare più impegnative ma più belle della sua carriera. L’australiano della Ducati, favorito anche dalle condizioni meteo, riesce in una delle gare più difficili a portare al limite la moto guadagnando quel tanto che gli permetterà di arrivare in sicurezza al traguardo.
Il terribile incidente – Una giornata da dimenticare per Valentino Rossi. Il Gran Premio d’Italia del 2010 per il Dottore è tristemente segnato dall’improvvisa caduta nella seconda sessione di prove libere alle curve Biondetti del Mugello. Per Rossi un high side. Il pilota della Yamaha viene sbalzato dalla moto, picchiando forte la parte bassa della gamba destra. Prontamente soccorso dai medici della pista, Valentino Rossi sarà costretto a saltare la gara di casa per la frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra che pregiudicherà l’intera stagione del pilota pesarese.
Gli anni in Ducati – Nei due anni in Ducati, Valentino Rossi sul circuito del Mugello chiude con un sesto posto nel 2011 e un quinto posto nel 2012, a distacchi abissali da Jorge Lorenzo che, in sella alla Yamaha, vince le ultime due edizioni del GP d’Italia. Nel 2011 Valentino Rossi si trova sulla dodicesima casella dello schieramento di partenza. Allo spegnimento del semaforo parte attardato, perdendo una posizione ma, sostenuto da un incredibile tifo, riesce a recuperare sul gruppo che lo precede e a chiudere in sesta posizione. Casey Stoner, che in qualifica sembrava imprendibile con quasi mezzo secondo di vantaggio sul secondo classificato, in gara non riesce ad andare oltre la terza piazza, preceduto da Jorge Lorenzo e dal suo compagno di squadra Andrea Dovizioso. Lo scorso anno, Valentino Rossi porta a casa un quinto posto, uno dei migliori risultati di una stagione nel complesso fallimentare in sella a una moto capace di far salire sul podio solo tre volte in due anni il nove volte Campione del Mondo. E se con la Ducati Valentino Rossi non è riuscito a regalarci le emozioni a cui ci aveva abituato, questo weekend in sella alla sua amata M1, moto con la quale Rossi ha dominato in cinque delle sei occasioni in cui ha preso il via al Gran Premio d’Italia e Jorge Lorenzo vinto nelle ultime due edizioni, lascia ben sperare i tanti tifosi che come ogni anno affolleranno le tribune del circuito toscano.