Multe, ecco i rischi ai quali si va incontro prestando l’auto

Il detto "chi rompe paga" è uno dei più famosi: questo però non si applica al mondo delle auto. Succede, a volte, che il guidatore e il proprietario della vettura non siano la stessa persona perché, ad esempio, il veicolo potrebbe essere intestato a una società. Nessun problema, almeno finché non si incorre in una contravvenzione.

In questo caso la multa può essere inviata sia al proprietario che al guidatore del veicolo in questione. Non esiste, infatti, nessun vincolo affinché le autorità agiscano direttamente nei confronti del responsabile: in caso di mancato pagamento, ricorda il portale laleggepertutti.it, da parte di uno dei due, le autorità possono agire con un pignoramento o un fermo auto tanto nei confronti del trasgressore quanto del proprietario. L'esempio classico è quello della multa per eccesso di velocità. In questo, infatti, le autorità inviano la notifica al proprietario della vettura che ha commesso l'infrazione mentre sarà cura di quest'ultimo, entro 60 giorni dalla ricezione della notifica stessa, specificare chi era al volante al momento del mancato rispetto delle regole. A quel punto la responsabilità ricadrà su colui il quale ha commesso effettivamente il reato.

Nel mondo delle auto, infatti, esiste la figura del responsabile in solido, ossia la persona a cui le autorità possono chiedere il pagamento integrale della multa, in alternativa al trasgressore e a prescindere da qualsiasi ordine di preventiva escussione. Nel caso in cui il trasgressore sia un minore la responsabilità è sempre e solo dei genitori, i quali hanno l’obbligo di sorveglianza sul figlio, a meno che essi non dimostrino di "non aver potuto impedire il fatto". Caso particolare, infine, è quello relativo agli eredi del tragressore: essi, infatti, non sono mai responsabili delle multe stradali comminate al parente defunto in quanto queste non possono trasmettersi per successione.