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Multe non pagate: dal 2010 il ricorso sarà a pagamento

Il ricorso al giudice di pace comporterà una spesa minima di 38 euro. In media costerà più di una sosta in mancanza di “grattino”.
A cura di Danilo Massa
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vigile multa

Per ora si tratta solo di una proposta discussa in Parlamento, ma nulla fa pensare che possa avere esito negativo. La manovra, contentuta nella finanziaria 2010 pone il ricorso al giudice di pace allo stesso livello degli altri procedimenti giudiziari. Pertanto, il ricorso per contestare una multa imporrà il pagamento di 30 euro di contributo, cui aggiungere altri 8 euro di spese forfettarie. Se il valore del processo va oltre i 1.100 euro, i 30 euro diventeranno 70.

Restiamo tuttavia sul valore minimo: un ricorso costerà 38 euro, imponendo al ricorrente l'interrogativo circa la convenienza o meno dell'atto. La proposta, se diventerà legge, avrà il merito sia creare un nuova risorsa per il sistema, sia di limitare il numero dei contenzioni, che vanno a rallentare il funzionamento della giustizia.

Il carattere oneroso del ricorso era previsto in Italia fino al 2004, quando esso richiedeva il deposito di una cauzione della "metà del massimo edittale" della multa. Insomma, una spesa che all'incirca raddoppiava il valore stesso della multa. Poi la Corte costituzionale dichiarò incostituzionale la legge che ne era alla base, decretandone l'irragionevolezza "in rapporto alle caratteristiche del procedimento, improntato a gratuità e massima semplificazione per le parti".

Se la proposta passerà il vaglio della Camera, c'è da giurare che le multe non pagate diminuiranno radicalmente.

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