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MXGP: Tony Cairoli Cuor di León. Domenica cancelletti abbassati sul GP del Messico

Dall’Argentina al Messico nel giro di una settimana. Il Mondiale MXGP non concede tregua e favorisce l’assalto in classifica a Romain Febvre. Cairoli è della partita, forte dell’ottima prestazione firmata a Neuquen.
A cura di Fabrizio Carrubba
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Tony Cairoli - credito fotografico Youthstream
Tony Cairoli – credito fotografico Youthstream

Il campionato di Tony Cairoli riparte da quei due magnifici secondi posti ottenuti in Argentina meno di una settimana fa. Difficile essere contenti per una vittoria mancata, soprattutto per il GP sottratto da un bravissimo Tim Gajser per solo un punto, ma la prestazione offerta dall’otto volte Campione del Mondo rimette il sorriso sul viso del pilota di punta KTM e dei suoi numerosissimi tifosi. Dopo una stagione difficile, ed un inverno non certo più facile, Cairoli ha ritrovato la giusta armonia e la giusta dose di resistenza per poter fare la sua parte tra gli avversari alla corsa al titolo.

Cairoli soddisfatto. León è alla sua portata

Si riparte dall’Argentina dunque, e con un Cairoli più che mai determinato a riprendersi il suo scettro, sottratto lo scorso anno da Romain Febvre. Gli errori del francese, mitigati in parte da due impressionanti rimonte, e le ottime prestazioni di Gajser e Cairoli, hanno accorciato la classifica, con la tabella rossa di Febvre a soli 3 punti dal giovanissimo sloveno. Tony Cairoli attende paziente dall’alto del suo terzo posto in classifica generale. Attende la vittoria di una gara che manca dal maggio del 2015, in Francia, ed attende anche eventuali errori da parte dei suoi avversari. Un campionato si vince anche per testa ed astuzia. Cairoli è consapevole di non essere ancora al 100% della sua condizione fisica, controproducente prendersi rischi inutili in un campionato ancora molto lungo, ma lui c’è ed è tornato a far paura. E dalle pagine del suo sito ufficiale fa sapere che la stagione sta prendendo una piega diversa, e che è pronto alla nuova sfida a León: “l’infortunio di quest’inverno è stato più grave del previsto, ci è voluto più del previsto per recuperare e ancora non sono al 100%. Sono molto felice di essere tornato sul podio e ho ricominciato a sentirmi me stesso, specialmente nei primi giri, anche se ancora mi manca la velocità pura delle prime fasi di gara per andare come i ragazzi che stanno davanti. Nei primi giri sono ancora un po’ lento ma le gare sono un ottimo allenamento, mi sento ogni volta meglio e non vero l’ora che arrivino le prossime prove per continuare a migliorare. Il mio infortunio è quasi del tutto risolto, quindi spero di potermela giocare anche nel prossimo Gran Premio.

Gajser morde Febvre

Già la scorsa stagione eravamo rimasti per certi versi stupiti da Romain Febvre, francesino dal talento sopraffino tornato al motocross dopo qualche trascorso nel Supermotard. Una fortuna per lo spettacolo del campionato e una disgrazia per gli avversari che se lo sono ritrovati in pista e contro il quale hanno visto volare su di lui il titolo iridato. Ora la star del campionato è Tim Gajser, ancora più giovane e forse, ma ancora troppo presto per confermarlo, ancora più talentuoso. Gajser ha fame di vittorie ed al  19enne sloveno non basta certo il titolo vinto in MX2 lo scorso anno. Appena arrivato tra i big della MXGP ha saputo subito dire la sua ed è attualmente il pilota più forte, con quattro vittorie e due GP vinti, nonostante il suo secondo posto in classifica. Febvre paga cara l’Argentina per due errori in due gare, ma ammutolisce tutti con due rimonte da record. Ma questo non basta, perché ora lo sloveno morde la ruota posteriore a sole 3 lunghezze: un soffio in uno sport così selettivo come il motocross. Oltre a Gajser ai piani alti della classifica si sono affacciati anche Van Horebeek, Bobryshev, dal quale forse ci si aspettava qualcosa in più e Nagl, con la speranza di animare ulteriormente il mondiale.

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