Nel 2030 i pendolari in Italia diventeranno 31 milioni
I pendolari passeranno dai quasi 29 milioni attuali a 30,9 nel 2030. Incidono sul trend fattori come la crescente concentrazione di abitanti nelle grandi aree urbane, +52,3% della popolazione, e l'aumento dei flussi turistici, che saliranno del 42% arrivando a 68 milioni. Il dato emerge dallo studio "L'evoluzione della mobilità degli italiani" realizzato da Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) e Aniasa (Associazione dell'autonoleggio). Secondo la ricerca si avrà una leggera flessione di chi si muove per studiare da 9,7 a 9,4 milioni, e un deciso aumento di chi lo fa per lavoro dato che il numero degli spostamenti arriverà a 21,5 milioni rispetto ai 19,2 milioni attuali. Il rapporto evidenzia che in uno scenario di rilevante ripresa economica passeremo dai circa 26,2 milioni di persone su 41,3 di popolazione mobile, che si spostavano in auto nel 2010 ai 28,2 milioni de 2030.
Le grandi città del Centro-Nord saranno centri fortemente attrattivi mentre nel Mezzogiorno si registrerà una sostanziale stagnazione. L'aumento dei pendolari riguarderà le grandi regioni urbane del Centro e del Nord, ma non interesserà il Mezzogiorno e la crescita passerà dai 17,5 milioni del 2011 ai circa 18,8 milioni del 2030.
Nel rapporto viene aperta una parentesi sui mezzi di trasporto che saranno impiegati nei prossimi quindici anni. La domanda di mobilità, attualmente, viene soddisfatta in misura preponderante dai mezzi di trasporto individuali: il 71,3% degli spostamenti avviene in auto, anche a causa delle grandi carenze del trasporto pubblico locale. L'auto resterà centrale ma va detto che questa cambierà completamente le sue funzioni e i cittadini la useranno in maniera differente e ci sarà un cambiamento che il vicepresidente di Aniasa, Andrea Cardinali spiega così: "L'auto sarà sempre più come una camera d'albergo, che ci abitueremo a dividere con chi ci ha dormito il giorno prima e con chi ci dormirà dopo di noi. Così, potremo raggiungere un uso ottimizzato dall'auto".