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Norifumi Abe, quel giapponese che piaceva al Dottore

Il campione di Tokio oggi avrebbe compiuto 39 anni.
A cura di Valeria Aiello
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In punta di piedi sul divano: proprio come quella mattina del 24 aprile 1994, quando Norifumi Abe, wild card a Suzuka, debuttava nel mondiale 500cc. Quella domenica il giapponese guidava sul bagnato come se la pista fosse asciutta, in un esordio che lasciò a bocca aperta anche un giovanissimo Valentino Rossi che, dal suo divano di Tavullia, si chiedeva come facesse a restare in piedi. Sul tracciato di casa, Norifumi chiudeva sorpassi su sorpassi, lottando per tutta la gara con Kevin Schwantz e Mick Doohan, prima che quel bagnato, che lo aveva portato ai primi, non lo tradisse, facendolo finire disteso sull’asfalto.

A Norifumi bastò quella domenica mattina per diventare un eroe capace di far innamorare sportivamente tutti, anche il pesarese che al suo esordio nel Motomondiale prese il nome di “Rossifumi”.

Soprannominato Norick, Abe non era un pilota qualunque: è stato il primo giapponese a vincere una corsa in classe regina, centrando il gradino più alto del podio proprio in Giappone nel 1996, poi in Brasile nel 1999 e ancora nel GP di casa nel 2000. Impegnato classe regina dal 1994 al 2004, ha disputato 145 Gran Premi collezionando 17 podi e 1157 punti con quattro team differenti, prima di passare in Superbike dove nel biennio 2005-2006, corse 47 Gran Premi accumulando 235 punti.

Icona della casa Yamaha, Abe guidava appeso a un filo: la sua guida era inconfondibile per il busto eretto in piena piega e quel casco sempre fuori dal cupolino. Una guida che oggi non c’è più, spezzata dall’incoscienza di chi non rispetta le regole della strada. Una tragica fatalità che strappò la vita all’idolo giapponese il 7 ottobre 2007, quando a Kawasaki, nei pressi di Tokio, Abe non poté fare nulla per evitare un autocarro che stava compiendo un’inversione a “U” su una strada dove questo tipo di manovra era vietata. Nessuna possibilità per l’allora 32enne giapponese che dopo quello schianto se n’è andato per sempre, lasciando nel cuore di tutti, anche di Rossifumi – ormai plurilaureato Dottore al suo quinto titolo mondiale in classe regina – una profonda nostalgia e il delicato ricordo di quel sorriso cui Valentino Rossi, l’anno successivo, dedicò il suo sesto successo nel mondiale. (In foto: Valentino Rossi, Norifumi Abe e Alex Criville sul podio di Jerez nel 2001).

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