Norifumi Abe, quel giapponese che ispirò Valentino Rossi: “Conservo ancora la foto con l’autografo”
Era il 24 aprile del 1994 quando Norifumi Abe, wild card a Suzuka, debuttava nel Mondiale 500. Un esordio che lasciò tutti a bocca aperta perché in quella sua prima gara il 18enne giapponese lottò per la vittoria contro veterani come Kevin Schwants e Mick Doohan prima di cadere a due giri dal traguardo.
25 anni dopo la prima a Suzuka
25 anni dopo, a ricordare quell’incredibile domenica mattina sono gli ex colleghi e rivali di Abe, Norick come era soprannominato, tragicamente scomparso il 7 ottobre del 2007, quando fu vittima di un terribile incidente stradale in Giappone – un camion fece inversione a “U” dove la manovra era vietata proprio nel momento in cui Abe stava transitando. Il suo talento e il suo stile di guida restano però indimenticati. “Era un bravo ragazzo, dentro e fuori dalla pista – dice Sete Gibernau in un video di MotoGP.com – . Era un grande talento. Abbiamo corso entrambi nei team di Kenny Roberts e Wayne Rainey e trascorso molto tempo insieme. Sua moglie una volta mi chiese: ‘Perché tutti voi europei avete gambe così lunghe?' Norick si piegò dalle risate…”.
Rossi: “Conservo ancora la foto con il suo autografo”
Tra chi seguì il suo debutto da casa, anche un giovanissimo Valentino Rossi che all’epoca non era ancora un pilota del Motomondiale: “Ero e sono uno dei più grandi fan di Norick. Conservo ancora una foto con il suo autografo – dice il pesarese che, quando esordì in 125, scelse come suo nomignolo Rossifumi in onore al talento e alla guida del suo idolo d’infanzia. “La sua prima gara a Suzuka nel 1994 mi ha dato una grande motivazione a diventare un pilota. Sono stato fortunato perché più tardi ho gareggiato contro di lui. Abbiamo lottato più volte, ricordo a Jerez nel 2001 abbiamo combattuto per la vittoria. Ho molti grandi ricordi di Norick e devo dire grazie a lui perché mi ha dato una grande motivazione”.
“Norick era davvero, davvero veloce – ricorda Kevin Schwantz – . Durante la gara nel 1994 in Giappone, ho pensato ‘No, non si può battere questo tizio qui, e adesso?’ Era molto più avanti di me quando improvvisamente lo vidi steso nella ghiaia. Era finito per cadere”. Anche Loris Capirossi non dimentica il suo ex compagno di squadra: “Correvo in Yamaha con Abe nel 1996. Parlavamo molto di moto, lui era sempre di buon umore. Anche se i risultati non erano buoni, aveva sempre il sorriso. Era una persona felice”.