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Il piano industriale piace ai sindacati

Il segretario nazionale Fim-Cisl e il segretario nazionale Ugl Metalmeccanici hanno espresso parere positivo al piano industriale del Lingotto. Anche Mirafiori è salva.
A cura di Eugenio Tinto
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piano industriale fiat 2010

La presentazione del nuovo piano industriale del Gruppo Fiat era attesa da un po’ di addetti ai lavori, tra tutti i sindacati. A loro spettava alzare la voce, ovviamente con i dovuti modi, qualora il piano si rilevasse come un qualcosa di infruttuoso per la produzione italiana e, quindi, per gli stessi lavoratori. È proprio il caso di dire che il nuovo piano Fiat ha messo d’accordo tutte le sigle sindacali.

Raffaele Bonann Cisl: “Il piano industriale di investimenti presentato ieri della Fiat è molto ambizioso, ma può aprire una nuova stagione nelle relazioni industriali nel nostro paese. È positivo che la Fiat abbia presentato un piano dettagliato di investimenti che prevede non solo un aumento della produzione di vetture e nuovi modelli, ma garantisce, soprattutto, il mantenimento dei livelli occupazionali”.

Giuseppe Terracciano Fim-Cisl Napoli: “L’esposizione del piano industriale Fiat ha rafforzato la nostra convinzione sulla validità e sulla condivisione del piano Marchionne per Pomigliano d’Arco”. Lo stesso amministratore delegato Fiat si era espresso così circa il sito campano del Gruppo: “A Pomigliano d’Arco sono disposto a non investire se non troviamo l’accordo. La cosa importante è trovare l’accordo, senza accordo non si possono fare gli investimenti: sono 700 milioni che stanno aspettando che qualcuno decida di mettersi d’accordo”.

Bruno Vitali Fim-Cisl: “Il nuovo piano industriale ridisegna profondamente il Gruppo Fiat e pone obiettivi molto ambiziosi. L'annunciata divisione del Gruppo in due parti, quella industriale e quella automotive, accentuerà il profilo internazionale dell'impresa e le potenzialità di ulteriori aggregazioni dopo quella con Chrysler.
Siamo chiaramente di fronte a una nuova Fiat. Ciò richiede anche da parte del sindacato un rinnovato impegno,  aggiornato alle nuove sfide in campo”

Giovanni Centrella Ugl Metalmeccanici: “Il piano presentato da Sergio Marchionne con la produzione di 1,4 milioni di autovetture, ad esclusione di Termini Imerese, è una sfida che vogliamo cogliere. Il nostro giudizio positivo che nasce proprio dalla previsione di un incremento produttivo il quale, così come spiegato dallo stesso amministratore delegato, implica la salvaguardia dei livelli occupazionali in tutte le fabbriche dell'auto e della componentistica. Infine lo spin off non dovrebbe porre problemi in termini di posti di lavoro”.

Eugenio Tinto

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