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Nuovo codice della strada: la riforma tra promossi e bocciati

La riforma del codice della strada c’è stata ma solo a metà: bocciato l’aumento del limite di velocità e la patente “blindata” per gli autisti delle auto blu.
A cura di Eugenio Tinto
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Le modifiche alla fine ci sono state, il nuovo codice della strada sta prendendo forma. Il presidente Luigi Grillo ha spiegato così le novità del provvedimento: “Il nuovo codice della strada disciplina in maniera organica un settore che riguarda tutti coloro che hanno a che fare con il parco di 35 milioni di automobili circolanti. Stavolta, possiamo escludere successive micro modifiche al Codice come è avvenuto in passato”.

Ma quali sono gli emendamenti che sono passati? E quali, invece, sono stati cassati? Bocciato il tanto ventilato aumento del limite di velocità a 150 km/h, così come l’immunità per le auto blu. Anche il divieto di fumo al volante e la riduzione di un terzo delle multe se contestate entro 10 giorni non sono passati e restano, pertanto, solo sogni.

Diventano obbligatori, invece, l’uso del caso per i ciclisti fino a 14 anni e per i motocicli, l’utilizzo di un seggiolino agganciato alla sella se si trasportano giovanissimi dai 5 e i 12 anni. Così come è passato l’emendamento per il quale il prefetto può revocare la sospensione della patente per motivi familiari o di lavoro, ma il periodo temporale viene comunque allungato.

C’è da sottolineare che la decisione di non aumentare il limite di velocità è stata salutata come un successo da parte dell’Asaps e che la decisione di non ridurre le multe è stata presa dal Ministero dell’Economia. Il motivo della bocciature è da trovarsi nella perdita oggettiva di danaro alla quale si andrebbe incontro se venissero abbassate le sanzioni amministrative.

Eugenio Tinto

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