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Occultamento di difetti, General Motors pagherà una multa da 13,9 milioni di dollari

Il colosso dell’auto ha deciso di pagare una multa di 13,9 milioni di dollari alla Contea di Orange County che l’accusava di nascondere gravi difetti di sicurezza a servosterzo, airbag e freni per evitare costosi richiami e sostituzioni di pezzi.
A cura di Matteo Vana
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Non sembrano conoscere fine gli scandali legati al mondo dell'auto: diversi costruttori, infatti, sono stati costretti a richiamare i propri veicoli in seguito a malfunzionamenti e difetti che, in alcuni casi, hanno portato anche alla morte di diverse persone. I più famosi sono quelli legati alle emissioni, il cosiddetto Dieselgate, e quello legato agli airbag Takata, che ha coinvolto diverse case automobilistiche che montavano dispositivi del colosso giapponese, ma questi non sono gli unici casi. Molti altri ce ne sono stati e tra di essi c'è anche quello della General Motors.

Pagati 13,9 milioni per aver nascosto difetti sulle auto

Il costruttore americano, infatti, ha appena stabilito che pagherà una multa di 13,9 milioni di dollari per risolvere una causa sollevata dall'Agenzia del Distretto della contea di Orange County, che accusava il gigante dell'auto di nascondere gravi difetti di sicurezza per evitare costosi richiami e sostituzioni di pezzi. La causa, depositata nel 2014, accusava la General Motors di pratiche commerciali e concorrenza sleale, sostenendo che il fabbricante d'automobili aveva commercializzato il proprio marchio come sicuro e affidabile pur non avendo rivelato difetti che riguardavano servosterzo, airbag e impianto frenante; problemi che, stando alle accuse, avrebbero portato alla morte di almeno 124 persone e al ferimenti di altre 275.

Dal 2014 ad oggi richiamati oltre 17 milioni di veicoli

Un provvedimento che va ad aggiungersi a quello messo in atto ad inizio mese quando l'azienda a stelle e strisce è stata costretta a pagare 2,5 miliardi di dollari per un difetto riscontrato sui blocchetti di accensione che avrebbero potuto causare il blocco dei motori e impedire l'azionamento degli airbag. Nel 2015, poi, General Motors aveva pagato 900 milioni di dollari per risolvere un'inchiesta criminale del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti accettando tre anni di supervisione. Dal 2014 sono stati oltre 17 milioni i veicoli coinvolti in 33 diversi richiami per vari difetti. Questa è solo l'ultimo episodio che ha visto coinvolto il colosso dell'auto americana, quella affrontata potrebbe non essere l'ultima causa visto che in piedi c'è ancora un contenzioso con l'ente federale dell'Arizona.

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