Onu sulla sicurezza stradale: indetta la Giornata internazionale per le vittime del traffico
Un fine osservatore del secolo passato, Ernst Junger, con un'abilità analitica capace di creare impreviste connessioni logiche, notò il contrasto tra l'aspirazione media del cittadino alla pace e la ferocia che lo vede impegnato nelle manovre di sorpasso automobilistico.
Notò anche che in un epoca poco incline all'eroismo, l'uomo moderno riusciva ad affrontare i pericoli della tecnica con una disinvoltura ed una incosapevolezza eroiche. Un attraversamento della carreggiata, un volo aereo, o un viaggio a 130 Km/h, confidando nella buona condotta dei constradali.
Come per la trincea, la strada è oggi il confine in cui muore la maggior parte della gioventù, italiana, ma non solo. Come per il milite ignoto – ma un milite senza patria – si istituisce un giorno di commemorazione. Lo ha deciso l'ONU, che ha proclamato la terza settimana di novembre di ogni anno come la "Giornata Internazionale in Memoria delle Vittime del Traffico Stradale".
Questo primo anno di commemorazione ed impegno sarà quindi datato 16 novembre ed aprirà a Mosca con una conferenza ministeriale mondiale sulla sicurezza stradale: "un'opportunità per ricordare milioni di persone che sono rimaste uccise in incidenti stradali in tutto il mondo; per mostrare solidarietà nei confronti di coloro che vivono con disabilità o con lesioni dovute ad incidenti stradali; e per richiamare l'attenzione ad un maggiore sostegno per i familiari delle vittime che devono sopravvivere con il dolore; che sono alla ricerca di capire le cause e i motivi della morte del proprio caro, che chiedono giustizia e assunzione di responsabilità da parte di coloro che ne sono i responsabili".
Il quadro da ospedale militare tratteggiato dall'Onu non è affatto distante da quella che è la realtà. A chiusura della conferenza ministeriale, i rappresentanti dei diversi stati voteranno una risoluzione che disegni il quadro comune entro cui far partire una politica internazionale a base decennale sulla disciplina stradale.
Contestualmente, in Italia, l'ASAPS, "Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale" ha indicato tre obiettivi per la propria azione: in primo luogo "creare un punto di ripristino dati dal rapporto mondiale realizzato dall'Oms nel 2004″. Sulla base di questo, si dovrà poi redigere una relazione sui progressi compiuti dal 2004 ad oggi. Ultimo passo, la creazione di un alto commissariato per l'acquisizione di informazioni utili anche a proporre un elenco di suggerimenti da sottoporre agli altri stati.
Danilo M.