Opel: General Motors anticipa il taglio di 9500 posti di lavoro
Per gli operai della Opel si mette male. Questo il sunto estremo che un dipendente della casa tedesca potrebbe trarre dalle parole di Nick Reilly, amministratore delegato della General Motors, impresa madre del marchio teutonico. Il piano di ristrutturazione, infatti, non potrebbe fare a meno di tagliare 9mila/9,5mila posti di lavoro. Ma, assicura il dirigente americano, a subire la decisione non saranno gli operai tedeschi, ma quelli impiegati dalla Opel in altri cinque stabilimenti.
D'altro canto, però, alcuni quotidiani tedeschi stanno pubblicando le indiscrezioni secondo cui gli esuberi, in realtà, sarebbero proprio in Germania, laddove sui 9/9,5 mila lavoratori da lasciare senza posto, 5,3mila sarebbe negli stabiliti tedeschi e precisamente: 2.300 a Bochum, 300 ad Eisenach, 300 a Kaiserslautern e ben 2.400 nella sede di Ruesselsheim. Proprio qui, inoltre, l'ad Nick Reilly ha annunciato di voler trasferire la sede centrale della Opel, prima collocata a Zurigo.
Dicevamo: per gli operai della Opel si mette male. Ma anche per l'Europa, a cui la General Motors ha chiesto 3,3 miliardi per il finanziamento del piano Opel. Certo, gli americani precisano che gli aiuti sarebbero graditi, ma non necessari. Come a dire che l'alternativa sarà la disoccupazione di diverse centinaia di europei.
Danilo M.