Patente a punti: la Asaps chiede una revisione
Secondo l’Asaps il tanto discusso sistema della patente a punti sta mostrando molti segni di stanchezza. Sarà l’età, sono passati ben sette anni da quando questo rivoluzionario sistema di repressione venne introdotto, sarà che tutti cercano di fare i furbetti cercando tante scappatoie possibili pur di evitare la decurtazione, saranno altre arcane ragione, tant’è che l’Asaps sulle pagine della sua rivista, Il Centauro, chiede una revisione dell’attuale sistema.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso noti i dati relativi ai punti decurtati fino al 31 dicembre del 2009. I numeri fanno impressione: in totale i punti decurtati sono 58.467.823 che spalmati su 35.606.242 patenti valide corrispondono a un prelievo medio di 1,642 punti, pari a 0,25 punti all’anno per ogni patentato presenta sulla Penisola. I dati poi vanno ancora di più nello specifico: la fascia più sanzionata è quella compresa tra i 20 e i 24 anni con una perdita media di punti pari a 2,346, mentre sarebbe gli uomini i più “trasgressivi”, con il 76% rispetto alla donne ferme “soltanto” al 24%.
L’Associazione sostenitori amici della polizia stradale sottolinea la mancanza di agenti sulle strade, in questo modo si permette al trasgressore di eludere il controllo diretto in caso di infrazione e di permettere allo stesso di affibbiare la decurtazione a qualcuno a lui vicino: “Serve una revisione dei meccanismi di prelievo. Inoltre, a nostro parere, ok all'elettronica del tutor e dell'autovelox, ma sarebbe anche ora di recuperare un po' più di fisicità delle divise su strada, per identificare lì per lì chi guida, per accertare più cinture, più telefonini, più sbronzi al volante”.