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Patente moto, ecco le nuove prove per l’esame di guida pratica

Un decreto ministeriale ha fissato i criteri con cui effettuare le prove pratiche per il conseguimento delle patenti A1, A2 e A. Due le nuove prove: la prima prevede uno slalom e poi un passaggio in corridoio stretto, impiegando almeno 15 secondi di tempo mentre la seconda uno slalom seguito dall’evitare un ostacolo e successiva frenata in uno spazio prestabilito, il tutto in un tempo massimo di 25 secondi ad almeno 50 km/h.
A cura di Matteo Vana
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Un candidato all'esame per la patente - LaPresse
Un candidato all'esame per la patente – LaPresse

La patente di guida, per molti, rappresenta un vero e proprio traguardo da festeggiare. Non solo quella relativa alle automobili, ma anche quella per le due ruote: proprio per le patenti A1, A2 e A – ossia quelle che consentono di guidare motocicli di diversa cilindrata – sono arrivate novità importanti.

Due nuove prove per l'esame di guida pratica

Il 12 ottobre, infatti, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ministeriale che recepisce la direttiva comunitaria con novità nello svolgimento degli esami di pratica per le patenti A1, A2 e A fissando i criteri con cui effettuare le prove pratiche per il conseguimento delle stesse. La direttiva ha fissato una velocità minima per effettuare le prove di esame su pista, passando da 30 km/h a 50 km/h, ma non solo. L'Italia, infatti, ha scelto di fissare dei tempi per effettuare le prove, calcolati per valutare anche la velocità alla guida, stabilendo due esercizi: uno da compiere a bassa velocità e uno ad alta velocità. Nel primo caso il candidato dovrà effettuare uno slalom e poi un passaggio in corridoio stretto, impiegando almeno 15 secondi di tempo. Nel secondo, invece, sarà impegnato in uno slalom seguito dall'evitare un ostacolo e successiva frenata in uno spazio prestabilito, il tutto in un tempo massimo di 25 secondi ad almeno 50 km/h; un modo, questo, per garantire una maggiore preparazione dei candidati innalzando così la sicurezza stradale. Per questo tipo di prova si era anche ipotizzato l'utilizzo di pannelli rilevatori per il controllo della velocità, idea poi scartata per non distrarre il candidato.

La novità pensata per una maggiore sicurezza stradale

Soddisfazione per la novità è stata espressa da UNASCA, l'Unione Nazionale delle Autoscuole e degli Studi di Consulenza Automobilistica, che ha accolto in maniera positiva la novità. "Con il decreto l'Italia si uniforma a una direttiva comunitaria risalente a gennaio 2013, che fissava i criteri per effettuare la prima parte dell'esame pratico per conseguire la patente moto, dando cinque anni di tempo ad ogni paese per adeguarsi", ha spiegato Emilio Patella, Segretario Nazionale Autoscuole UNASCA. "La nuova prova implica sicuramente una maggiore preparazione da parte dei candidati, ma è un ulteriore passo verso una maggiore sicurezza stradale. Ora ci aspettiamo che si risolva il problema delle esercitazioni su strade frequentate e che venga introdotto un minimo di formazione obbligatoria. Ricordiamoci che questo cambiamento è stato introdotto proprio per valutare il comportamento reale del motociclista su strada", ha proseguito Patella. Proprio l'individuazione di aree idonee alle nuove prove vede impegnate UNASCA e ANCI, al lavoro per reperire spazi adeguati. Nel frattempo, l'Unione delle Autoscuole e degli Studi di Consulenza Automobilistica sta dialogando anche con la Direzione Generale della Motorizzazione Civile, affinché si possa prevedere un periodo di proroga per dare il tempo a tutti gli operatori di adeguare le piste attuali e reperire nuovi spazi.

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