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Patente progressiva per ridurre le vittime di incidenti tra i giovani

Scuole guida Ue e lezioni a partire dai 16 anni con verifica delle capacità anche dal punto di vista psicologico. La proposta di Unasca e degli psicologi dell’Università di Cattolica di Milano.
A cura di Valeria Aiello
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Una patente progressiva per ridurre le vittime di incidenti stradali. Quello della sicurezza sulle strade è un tema di fondamentale importanza, specie quando si parla di giovani e neopatentati.

Strade più sicure con la patente progressiva

Secondo i dati Istat e Etsc (l'ente europeo che si occupa di sicurezza alla guida) tra le principali cause di morte dei giovani dai 15 ai 25 anni ci sono proprio gli incidenti stradali e, solo in Italia, nel 2016 sono stati 418 i lenzuoli bianchi e 45.924  i feriti in incidenti automobilistici. I ventenni di età compresa tra i 20 e 24 anni, in particolare, sono risultati particolarmente a rischio. Per questo motivo in diversi Paesi europei, tra cui Svizzera e Austria, esistono già patenti che richiedono una maggiore preparazione (le cosiddette patenti di ‘secondo livello') mentre in Paesi come Usa e Canada è già stato adottato un e limiti di velimodello di formazione graduale che prevede il conseguimento della patente in più fasi. L’unità di Ricerca in Psicologia del Traffico dell’Università Cattolica di Milano e gli esperti dell’Unione nazionale delle autoscuole (Unasca) hanno unito assieme gli aspetti più utili di questi due sistemi, creando un modello di patente progressiva di cui si è parlato in occasione del seminario ‘Neopatentati: categoria a rischio?‘ all’Università Cattolica di Milano.

Lezioni e esami dai 16 anni

Rispetto alla classica patente a 18 anni, il nuovo percorso formativo prevede una serie di tappe dai 16 anni di età, attraverso lezioni, diversi esami, periodi di pratica e verifica delle capacità anche dal punto di vista psicologico che lo studente di scuola guida deve superare per acquisire l’abilitazione. Un incentivo alla pratica attraverso i diversi passaggi che dal foglio rosa portano alla patente “definitiva” seguita dopo anche un periodo di supporto educativo per garantire una corretta percezione del rischio e delle distrazioni alla guida. “In Italia, dopo la patente – ha dichiarato Maria Rita Ciceri, direttrice dell'Unità di Ricerca in Psicologia del Traffico – non esiste alcun dispositivo per continuare a lavorare sulla sicurezza con i neo-patentati. La proposta di una patente progressiva va nella direzione di valutare nuove misure per colmare proprio questo deficit”. Per gli under 25 previste inoltre alcune limitazioni relative alla potenza dei veicoli e limiti di velocità che, con il passare degli anni e alcune verifiche, verrebbero man mano cancellate.

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