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Per il Mondiale non è ancora finita: ecco perché la Ferrari può rimontare e vincere

La sconfitta a Monza ha reso complicata la rincorsa della Rossa sia nel mondiale costruttori sia in quello piloti. Il Gran Premio d’Italia s’è rivelato solo una grande delusione. Nonostante il ritardo, però, il Cavallino può ancora sperare di coronare il sogno: ecco i motivi per cui, a Maranello, non hanno ancora perso le speranze.
A cura di Matteo Vana
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La Ferrari impegnata contro la Mercedes - LaPresse
La Ferrari impegnata contro la Mercedes – LaPresse

Una disfatta. Non ci sono altre parole per descrivere il risultato, per la Ferrari, del Gran Premio d'Italia: partite dalla prima fila, le due Rosse non sono riuscite a portare a casa la doppietta ne tantomeno una vittoria che avrebbe mitigato parzialmente la delusione e soprattutto fatto guadagnare qualche punto in meno a Lewis Hamilton. L'errore di Vettel, che al primo giro ha toccato l'inglese andando in testacoda e iniziando così la sua forsennata rimonta, ha scombinato i piani del Cavallino; la strategia Mercedes, con Bottas a rallentare Raikkonen e facendogli consumare le gomme, ha fatto il resto permettendo al campione del mondo in carica di balzare a +30 sul tedesco e alle Frecce d'argento di mettere tra loro e la Ferrari un cuscinetto di 20 punti. Nonostante questo, però, le speranze di rimonta della scuderia di Maranello rimangono intatte; ecco i motivi per i quali la Rossa può ancora sperare di vincere il mondiale.

La macchina migliore

La SF71H ha dimostrato di essere nata sotto una buona stella fin dai test di inizio stagione; la vettura in mano a Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen è senza dubbio la migliore del lotto in termini di prestazione pura, anche più della Mercedes che negli ultimi anni aveva dominato la Formula 1. Gli ultimi aggiornamenti, con il debutto della nuova power unit evoluta, hanno allargato ancora di più quella forbice tra il Cavallino e le Frecce d'argento, costrette ora a inventarsi qualcosa per competere sul dritto. A dimostrare la bontà del progetto portato avanti da Mattia Binotto e dai suoi uomini c'è il sorpasso di Vettel su Hamilton a Spa-Francorchamps: una manovra di pura potenza, frutto del lavoro svolto a Maranello. La Ferrari, in questo momento, possiede il miglior pacchetto rendendo la SF71H in grado di giocarsela su qualsiasi circuito; sarà compito di Vettel non sbagliare più nulla per rendere possibile la rimonta.

Sebastian Vettel - LaPresse
Sebastian Vettel – LaPresse

Rispondere al fuoco col fuoco

"Noi assumiamo piloti, non maggiordomi". Le parole di Maurizio Arrivabene subito dopo il Gran Premio d'Italia rendono bene l'idea della Ferrari sugli ordini di scuderia, una visione opposta a quella Mercedes che, pur di far vincere Hamilton, non ha esitato a sacrificare la gara di Bottas, riuscendo poi a prendersi anche il podio con il finlandese. Se la Rossa vuole puntare a vincere entrambi i campionati serve un cambio di strategia: contro una scuderia che ha dimostrato di saper gestire al meglio qualsiasi tipo di situazione, mettendosi sempre nelle condizioni di potersi giocare le proprie carte, dovrà essere chiarito il prima possibile il ruolo di Kimi Raikkonen. Il finlandese, infatti, è distante, quando mancano 7 gare alla fine del mondiale, 92 punti dal leder; una distanza che, nonostante la matematica, sembra francamente impossibile da colmare; starà ai vertici del Cavallino decidere se utilizzare il campione del mondo 2007 come una seconda guida al servizio di Vettel o se permettergli di correre liberamente. Il buonsenso consiglierebbe questa opzione, ma con un rinnovo ancora non certo e con l'orgoglio di Raikkonen, potrebbe non essere così semplice convincerlo ad interpretare un ruolo da comprimario.

Kimi Raikkonen - LaPresse
Kimi Raikkonen – LaPresse

Non è finita finché non è finita

A tenere ancora in ballo la Ferrari, oltre al fatto di avere la macchina migliore e al ruolo che potrà recitare Kimi Raikkonen, c'è un fattore puramente matematico. Con 7 gare ancora da disputare, Vettel potrebbe potenzialmente portare a casa ancora 175 punti; il tedesco dovrebbe mettere a segno una striscia incredibile, ma nulla sembra essere precluso a questa Rossa che, solo nelle ultime 4 gare disputate, avrebbe potuto portare a casa il bottino pieno senza troppi patemi. Se anche Hamilton dovesse riuscire a limitare i danni chiudendo sempre alle spalle del tedesco, racimolando così 126 punti, non riuscirebbe comunque a conservare la testa del mondiale finendo dietro al quattro volte campione del mondo che riuscirebbe così a conquistare il suo quinto iride. Già in passato Vettel riuscì in un'impresa del genere, ai tempi in cui correva per la Red Bull; il tedesco non è nuovo a rimonte simili e mai come quest'anno ha bisogno di ritrovare lo spirito di quei tempi per battere un Hamilton che, almeno fino ad ora, è stato semplicemente perfetto.

Sebastian Vettel e Lewis Hamilton - LaPresse
Sebastian Vettel e Lewis Hamilton – LaPresse
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