Peugeot, il ritorno della 106 Rallye
L'operazione "ritorno al futuro" della Peugeot funziona e gli appassionati non possono che apprezzare. Il marchio del leone prosegue nella sua attività di rilancio dell’heritage mettendo sotto i riflettori una delle auto da corsa più amate: la 106 Rallye. La vettura è stata riportata alle condizioni originali grazie ad un accurato lavoro di ripristino ed è tornata a rappresentare infatti la versione dal piglio più sportivo della sua gamma. La 106 Rallye era considerata il punto di congiunzione tra due assi del mercato mondiale: la 205 (in listino dal 1983 ed il 1998) e la 206 (dal 1998 al 2002). Nella sua storia ha collezionato oltre due milioni e ottocentomila unità vendute dal 1991 all’uscita di scena nel 2003 nonostante il suo debutto fu accompagnato da un certo scetticismo che derivava dal successo della 205. Oltre ai rally anche gli autodromi furono territorio di conquista della vettura.
Per gli amanti del genere si tratta di un capolavoro facilmente riconoscibile: cerchi in lamiera scampanata da 14” e verniciati di bianco, motore con 4 cilindri in linea da 1.294cm3 che garantivano 98 cavalli di potenza, in grado di raggiungere un rapporto peso/potenza di 8,1kg/cv, con uno scatto che sullo 0/100 km/h fermava il cronometro a 9.3 secondi. Disponibile esclusivamente nei colori Rosso, Bianco e Nero, la 106 Rallye rappresentava l'apice delle prestazioni entry-level della casa del Leone e venne Presentata ufficialmente al Salone di Parigi del 1991. La Peugeot 106 seppe fin da subito calamitare su di sé le attenzioni del pubblico, in particolar modo quello più giovane, che cercava macchine belle, solide, ma con un'economicità d'esercizio tangibile. Le versioni Xsi e Rallye garantivano anche l'interesse dei più attenti alle linea agonistica e sportiva.