Phillip Island 2011, l’ultimo traguardo del Sic
Nella storia del Motociclismo ci sono delle gare che con il tempo, in seguito al corso degli eventi, assumono una rilevanza diversa da quella che nel momento del loro effettivo svolgimento non avevano. È questo il caso della corsa della MotoGP del Gran Premio d’Australia del 16 ottobre 2011, che in quel giorno vedeva come assoluto protagonista Casey Stoner, ma che a posteriori risulta essere l’ultima fotografia gioiosa di Marco Simoncelli.
Appena dietro i migliori al secondo anno in MotoGP
Al suo secondo anno “tra i grandi” il Sic decide di rimanere nel team San Carlo Honda Gresini riuscendo però ad ottenere una fornitura uguale a quella ufficiale del team HRC. I risultati iniziali fanno ben sperare per il prosieguo della stagione: doppio 5° posto, in Qatar e in Francia, e due pole position, a Barcellona e ad Assen. Mentre in Spagna rischia di centrare la prima vittoria nella classe regina ma cade poco dopo metà gara quando era in testa. In Repubblica Ceca poi fa il suo esordio sul podio della MotoGP classificandosi in terza posizione alle spalle di Stoner, sempre più leader della classifica, e di un generosissimo Andrea Dovizioso. Sempre dopo un duello all’ultima staccata con il forlivese finisce quarto nel GP di casa a Misano. Stessa sorte sia nel GP d’Aragona che in Giappone.
Stoner vuole il mondiale in casa, la sorte lo aiuta
Si arriva così a Phillip Island per il week end del GP d’Australia che può decidere le sorti del Mondiale: Stoner infatti arriva con un vantaggio di 40 lunghezze sullo spagnolo Jorge Lorenzo e può dunque già chiudere i giochi (per farlo deve conquistare 10 punti in più rispetto al maiorchino della Yamaha) in casa sua. Nelle qualifiche l’australiano conquista la pole proprio davanti al diretto concorrente per il titolo, terzo Marco Simoncelli che a sua volta si mette alle spalle Bautista, Dovizioso, Hayden e Pedrosa. Il vero colpo di scena del GP di Australia avviene però nel Warm Up prima della gara: Lorenzo cade procurandosi una ferita alle dita della mano che lo costringe a dare forfait. Adesso al numero 27 della HRC basta un sesto posto per laurearsi campione del mondo con due GP d’anticipo.
Il duello al limite con Dovi sotto la pioggia
Al via, arrivato in ritardo per un problema tecnico alla Yamaha Tech3 di Cal Crutchlow, Stoner mantiene la prima piazza seguito da Hayden, ma Simoncelli già al secondo giro sorpassa il ducatista e si lancia all'inseguimento del padrone di casa, mentre l'americano viene poi passato anche da Dovizioso e Pedrosa. Rossi invece è solo settimo dietro Bautista. Al nono giro comincia a piovere e ai box preparano le moto con le gomme da bagnato. Dopo qualche giro Valentino finisce in terra ed è costretto al ritiro. A tre giri dalla fine la pioggia aumenta di intensità ed è panico in pista: Bautista cade, Stoner rallenta, mentre Hayden e Capirossi cambiano moto. E così i due protagonisti diventano Dovizioso e Simoncelli che lottano come pazzi sull'asfalto bagnato con le gomme slick a colpi di sorpassi e controsorpassi al limite. Si arriva così all’ultima tornata con il Sic in terza posizione attaccato agli scarichi della Honda del connazionale, il ragazzo di Coriano non ci sta e piazza la zampata prima del finale conquistando il secondo posto alle spalle del neo campione del mondo Casey Stoner.
L’ultimo traguardo del Sic
Per SuperSic si tratta del miglior piazzamento in carriera e l’immensa soddisfazione gli si legge negli occhi quando sale sul podio di Philipp Island. Ma quello che in quel momento nessuno sa è che quello sarà l’ultimo traguardo tagliato da Marco che nella gara successiva, solo una settimana dopo, sul circuito di Sepang, in quel maledetto 23 ottobre 2011, perderà la vita a causa di un terribile incidente.
