Cisl e Uil tendono la mano a Sergio Marchionne per il Piano industriale
Sono giorni che il caso Fiat tiene banco sui maggiori quotidiani nazionali, e, inevitabilmente, su tutti i blog liberi che vivono di informazione libera e vera. Il presunto piano industriale che il Lingotto dovrebbe presentare il 21 aprile e presentato in anteprima da La Repubblica ha tirato a sé molte voci, anche quelle vicine alle sigle sindacali che hanno preso le distanze da quello che potrebbe essere l’ennesimo alleggerimento scelto dal Gruppo Fiat per poter ampliare i propri margini di manovra in giro per il mondo.
Come invece riporta il quotidiano Il Giornale, sia il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, che il leader della Cisl, Raffaele Bonanni hanno fatto quadrato intorno a Sergio Marchionne e hanno espresso perplessità riguardo a quanto trapelato finora sul piano industriale Fiat 2010-2014. Così Luigi Angeletti: “o Marchionne ha detto una clamorosa bugia oppure è veramente stato un tiro al bersaglio. Un’operazione di allarmismo per rappresentare una scelta della Fiat, che non corrisponde alla verità”. Sempre Angeletti si è espresso su quanti ripeto che la Fiat ha goduto di molti, troppi aiuti statali : “Molti meno di quelli che i governi tedesco, francese e ora anche statunitense, hanno dato alle loro industrie. Semmai c’è da interrogarsi sul ruolo della Fiat nell’impedire ad aziende straniere di produrre in Italia”.
Bonanni di Cisl commenta un po’ stizzito riguardo l’atteggiamento avuto dall’AD di Fiat dopo le critiche giunte dalle varie sigle sindacali : “Siamo sempre stati a fianco della Fiat. Non vorrei che alla prima critica che gli si fa, dopo tanti elogi, cancelli tutti i riconoscimenti. Il manager fa male a parlare genericamente”.