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E’ quasi il giorno del “giudizio” per il Piano industriale Fiat: si avvicina il 21 aprile

Mercoledì prossimo Sergio Marchionne presenterà il nuovo piano industriale del Lingotto. In attesa del 21 riportiamo delle riflessioni di alcuni analisti.
A cura di Eugenio Tinto
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La data tanto attesa si avvicina, il 21 aprile il piano industriale Fiat verrà presentato alla comunità finanziaria da Sergio Marchionne e dai suoi soci. L’attesa è tanta così come la curiosità di sapere quali saranno le mosse che il Gruppo Fiat ha in mente per risollevare le sorti del proprio marchio e quelle del marchio Chrysler.

Gli aspetti che interessano di più agli analisti sono quelli legati agli aspetti finanziari, cioè se ci sarò il tanto decantato scorporo della divisione auto, quando ci sarà questa operazione e se una volta quotata anche Chrysler, il gruppo di Torino e quello di Auburn Hills collaboreranno sempre di più fino a giungere a una fusione completa.

Alcuni analisti, che saranno presenti all’auditorium del Lingotto, sono stati intervistati e si sono espressi circa l’incontro di mercoledì prossimo per la presentazione del piano industriale. Uno di essi spiega: “Il 21 aprile credo che Marchionne delinei una sorta di road map che, alla fine, porterà Fiat Group Automobiles e Chrysler al vero matrimonio. Le tappe potrebbero essere queste: separazione della divisione italiana e sua quotazione, ingresso nel listino di Chrysler e successivamente convergenza definitiva. Tutto questo, comunque, subirà un’accelerazione nel momento in cui le sinergie tra i due gruppi funzioneranno e produrranno gli effetti auspicati, quindi dal 2012 in poi. Allo stato attuale, viste le poche vere novità programmate per quest’anno (l’Alfa Romeo Giulietta per Torino) e il piano prodotti americano non ancora decollato, i primi risultati tangibili nei prossimi mesi dovrebbero arrivare dagli acquisti e dalla ricerca in comune”.

Un altro analista si sofferma su quelli che potranno essere i movimenti che la Fiat compirà in Asia: “su Iveco mi aspetto un’enfatizzazione dei progetti in Cina e novità per quanto riguarda lo sviluppo in India e i rapporti con Tata. Il Paese asiatico, impegnato a realizzare le sue infrastrutture, avrà sempre più bisogno di camion. Non è escluso, poi, che a Torino si pensi a centralizzare ancora di più gli acquisti, in particolare dell’acciaio, unendo a Fiat, Iveco e Cnh, anche Chrysler. Un blocco del genere avrebbe un forte potere contrattuale”.

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