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Piano industriale Fiat: il Lingotto rilancia il settore della componentistica

Ad affermarlo il presidente del Gruppo Componenti Anfia Mauro Ferrari, il settore della componentistica è salvo.
A cura di Eugenio Tinto
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“Il nuovo piano industriale Fiat rappresenterà senz’altro una boccata d'ossigeno per la componentistica italiana. Ma non solo per l’aumento della produzione di auto in Italia, quanto perché l'esistenza di una forte produzione in un Paese rende più credibili le aziende di componentistica locali agli occhi degli altri mercati”, questo secondo il presidente del Gruppo Componenti ANFIA (Associazione nazionale filiera industria automobilistica), Mauro Ferrari.

In Italia, secondo i dati forniti dall’Osservatorio della componentistica autoveicolare italiana , su 2.700 imprese del settore oltre 1.000 hanno sede in Piemonte, questo secondo il censimento del 2008. E come afferma lo stesso presidente Ferrari “il settore della componentistica rappresenta un pilastro fondamentale del tessuto industriale piemontese e,soprattutto, per il Gruppo Fiat”.

Ma nonostante questi numeri il settore ha risentito della crisi che ha colpito il mercato auto negli anni appena trascorsi: “L’impatto è stato piuttosto pesante in realtà i primi segnali di difficoltà avevamo iniziato a sentirli già nel 2008, a causa della saturazione del mercato europeo dell’auto». Gli ultimi picchi positivi, secondo Ferrari, si sono verificati nel 2007, e ci vorrà molto tempo prima di riuscire a tornare ai livelli di produzione e ricavi di allora. Per il 2009 si può stimare che l’abbattimento dei ricavi sia stato pari al 40-50%. Il tasso di utilizzo degli impianti è sceso mediamente al 50% e moltissime aziende sono state costrette a ricorrere agli ammortizzatori sociali”.

Ma il Presidente Ferrari non si lascia andare alla disperazione: “come ogni crisi, anche questa rappresenta un’opportunità. A svilupparsi in futuro saranno le imprese migliori, quelle che sapranno accrescere la qualità, innovare prodotti e processi, e internazionalizzarsi. In alcuni casi anche accorparsi”.

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